Ortona. A 100 anni dalla morte sul Monte Grappa del capitano Pantaleone Rapino, la città di Ortona ha reso omaggio al valore e il sacrificio dell’ufficiale ortonese insignito di medaglia d’oro al valore militare.
La manifestazione si è svolta nella mattinata di venerdì 15 giugno, ricorrenza dei 100 anni dalla scomparsa in battaglia del Capitano Rapino, morto durante i combattimenti per difendere la postazione del fronte italiano durante la Prima guerra mondiale in località Porte di Salton sul Monte Grappa. La cerimonia si è articolata in più momenti ed è stata preceduta da un breve omaggio al monumento lungo l’Orientale che ricorda la casa natale del Capitano Rapino. Preceduto dalla Banda Città di Ortona il corteo con le autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni d’arma e di volontariato e i familiari del decorato ortonese ha poi reso gli onori con la deposizione di una corona al monumento dedicato ai caduti militari a Porta Caldari. A pochi passi dalla piazza si è quindi proceduto al ricollocamento di una targa stradale per indicare la via del centro urbano intitolata al Capitano Rapino.
La seconda parte della manifestazione si è svolta a Palazzo Farnese con un convegno con gli interventi del generale Leonardo Prizzi che ha parlato del contributo dell’Abruzzo nella Prima guerra mondiale e di Lelio Del Re e Antonio Orlandi che si sono soffermati sulla figura di Pantaleone Rapino e degli altri caduti ortonesi raccontato dagli stessi in un volume fresco di stampa della casa editrice Menabò su “Ortona e i suoi figli nella Grande Guerra”. Al termine del convegno moderato dal direttore della biblioteca di Ortona Tito Vezio Viola, è stata inaugurata dal sindaco Castiglione e dal tenente colonnello dell’Esercito Antonio Minutella, al secondo piano del Palazzo Farnese, la mostra allestita dal Comando Militare Esercito Abruzzo. Un’iniziativa storico-culturale voluta dell’ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito per raccontare e far rivivere i volti e i luoghi della tragedia, che 100 anni fa cambiò la quotidianità di 5 milioni di italiani chiamati alle armi e di una intera nazione. La mostra è arricchita da cimeli relativi alla Grande Guerra del MuBa e da alcuni oggetti appartenuti al Capitano Rapino, in particolare la sciabola e alcune lettere. Inoltre su gentile concessione della famiglia Berardi è esposta la medaglia d’argento conferita al tenente di complemento Guido Berardi nel settembre 1918.
“Nelle settimane successive alla morte del capitano Rapino – dichiara il sindaco Castiglione – il suo comandante, generale Franchi, ricordando al sindaco di Ortona le qualità militari e umane del nostro concittadino chiudeva con una esortazione “la sua memoria deve essere di orgoglio alla città natale”. Oggi la sua città adempie con orgoglio alla sua memoria e si stringe con un abbraccio ai suoi familiari pensando al Capitano che riposa insieme ai suoi uomini caduti con lui e sepolti al sacrario di Bassano del Grappa”.