La realtà supera la fantasia. E se quello in questione non fosse un caso di revenge porn, quindi un reato molto grave, ci sarebbe davvero da ridere. Ciò che è successo a Chieti non si era davvero mai visto e ha causato anche l’espulsione di un uomo dalla città.
Si può essere espulsi da una partita di calcio o da un locale, ma può capitare di prendere un bel DASPO anche da una città in casi specifici molto gravi. E quello che è successo a Cheti lo è, anche se a prima vista sembra un episodio tratto da una sit com americana. Un uomo di 51 anni, infatti, non può più mettere piede nella città abruzzese per aver mostrato in pubblica piazza i video hard della compagna. Un caso quindi di revenge porn, un reato gravissimo, di quelli entrati da poco nel codice penale perché basati sull’uso improprio e illegittimo di strumenti tecnologici, quali smartphone e simili.
Ciò che rende assurda tutta la vicenda, però, è l’età della persona offesa, si tratta di una pensionata di 80 anni, e le modalità in cui questa è avvenuta. L’uomo ha attraversato le vie principali di Chieti mostrando ai passanti foto e video hot della sua ex compagna. Non contento, ha iniziato a offenderla e denigrarla in pubblica piazza riferendosi a lei con termini molto poco signorili, utilizzando un megafono;
Mostra video intimi della donna: la decisione del giudice
Il protagonista di questa vicenda, che chiameremo M.D., ha 51 anni ed è originario di Napoli. Da ormai molto tempo risiede in Abruzzo, ma dovrà dimenticarsi della bella città di Chieti, essendo stato espulso, a causa delle accuse a lui rivolte di atti persecutori aggravati nei confronti della pensionata di 80 anni con cui ha avuto in passato una relazione.
Il giudice Andrea Di Berardino ha firmato l’ordinanza che vieta all’uomo di dimorare nel territorio del Comune di Chieti; inoltre non potrà avvicinarsi alla donna e ai due figli di lei. L’inchiesta, condotta dai poliziotti della squadra mobile, ha rilevato una reiterazione di questi comportamenti. L’uomo sarebbe reo dei reati di violenza sessuale, stalking ed estorsione, i quali sarebbero stati perpetrati per mesi e “documentati da inequivoche immagini filmate all’insaputa della persona offesa, psicologicamente devastata dai ricatti del vicino di casa, con cui ha avuto una breve relazione”, stando alle parole del giudice che ha emesso l’ordinanza.
Sempre secondo il giudice, l’uomo aveva stretto una morsa fatta di attenzioni morbose verso la vittima, per poi iniziare a diffondere, su Facebook, mediante falsi profili, contenuti offensivi nei confronti della donna..