Lavoro, in Abruzzo la carenza di alcune figure professionali sfiora il 60%

Non si trovano più certe figure professionali in Abruzzo:  l’allarme è importante e ha portato a delle iniziative

Comincia a destare preoccupazione in Abruzzo il fenomeno della difficoltà nel reperire personale qualificato. Si tratta infatti di un problema che sta mettendo a dura prova il comparto artigianale della regione.

Posto di lavoro vuoto
Lavoro, in Abruzzo la carenza di alcune figure professionali sfiora il 60% – Abruzzo.cityrumors.it

Secondo i dati presentati da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, nel 2024 il tasso di reperibilità delle figure professionali nell’artigianato abruzzese ha raggiunto il 59,6%, superando di quasi 9 punti percentuali la media nazionale del 50,4%. Un valore che segna un aumento rispetto al 55,6% registrato nel 2023. Questo evidenzia un trend preoccupante che sta portando la regione a posizionarsi al nono posto in Italia per la carenza di manodopera qualificata.

Il progetto Consortia Mobility “Eurema – Eu employs Abruzzo” si presenta come una risposta concreta a questa emergenza. L’iniziativa, presentata ieri nel campus universitario di Chieti, ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del mondo accademico e istituzionale.

Tra questi anche cui il rettore dell’università G. d’Annunzio Liborio Stuppia, il direttore generale dell’ateneo Paolo Esposito, e il rettore dell’università dell’Aquila, Edoardo Alesse. Pure il rettore dell’università di Teramo, Christian Corsi, e l’assessore regionale alla Ricerca, all’Istruzione e all’Università Roberto Santangelo erano presenti, insieme a Daniele Giangiulli, direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila.

Abruzzo, il mondo del lavoro messo a dura prova

In termini numerici, la situazione è allarmante. Nel 2024, le imprese artigiane abruzzesi hanno registrato 13.630 assunzioni, di cui ben 8.130 riguardano figure difficili da reperire. Solo nel mese di gennaio, su 10.720 nuove assunzioni complessive, il 54% corrisponde a profili critici, un dato superiore alla media nazionale. Le categorie maggiormente richieste includono operai specializzati e conduttori di impianti (39%), seguiti da professioni commerciali e dei servizi (24%), dirigenti, specialisti e tecnici (17%), profili generici (13%) e impiegati (7%).

Analizzando il territorio, in provincia di Chieti si sono registrate 3.390 entrate a gennaio, con un tasso di difficoltà pari al 56%. Nella zona aquilana, invece, il 46% di 2.280 entrate risulta critico, mentre in provincia di Teramo le 2.740 nuove assunzioni evidenziano un problema al 59%. Infine, a Pescara, su 2.320 entrate, il 52% è classificato come difficile da reperire.

Scrivanie vuote
Abruzzo, il mondo del lavoro messo a dura prova – Abruzzo.cityrumors.it

Il progetto Consortia Mobility ‘Eurema – Eu employs Abruzzo’ rappresenta una risposta concreta al problema della carenza di manodopera”, ha spiegato Giangiulli. “Si tratta di un’opportunità straordinaria per i giovani che rientrano dall’estero, offrendo loro un tirocinio di sei mesi finanziato dalla Regione. Questa iniziativa aiuterà a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro, fornendo nuove competenze basate sulle esigenze reali delle imprese”.

LEGGI ANCHE… Si assentava dal lavoro per andare in palestra: che truffa per lo Stato

Il progetto, infatti, mira non solo a fornire una soluzione temporanea, ma a creare un vero e proprio ecosistema formativo. Questo, nei programmi, potrà contribuire a una trasformazione del mercato del lavoro in Abruzzo. L’obiettivo è quello di preparare i giovani a inserirsi in un contesto sempre più competitivo, valorizzando le competenze e promuovendo l’innovazione all’interno delle imprese artigiane. Un cambiamento necessario per garantire una crescita sostenibile e un futuro più prospero per la regione.

Gestione cookie