Questo è l’ultimo di un lungo e non ancora definito elenco di aggressioni fisiche, siamo almeno a quota 8 nell’anno, e verbali che giornalmente la Polizia Penitenziaria è costretta a subire nel carcere di Lanciano, ma la cosa più preoccupante è la totale assenza di interventi tesi a garantire la sicurezza dei lavoratori; non è più sostenibile una situazione che vede aumentare di giorno in giorno il rischio aggressioni verso un personale ormai stremato dai turni di lavoro prolungati e dalla mancanza di turn-over.
Siamo dunque costretti a chiedere ciò che dovrebbe rientrare nel normale rapporto di lavoro, ovvero che l’amministrazione ponga in essere tutte quelle iniziative necessarie a salvaguardare la salute psicofisica dei dipendenti.
Nel contempo– precisa il Segretario Generale Regionale UIL-PA Polizia Penitenziaria
Ruggero Di Giovanni—la segreteria regionale UIL-PA P.P. ha chiesto un incontro urgentissimo con il Dot. Carmelo Cantone, Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria Lazio Abruzzo e Molise, per valutare gli interventi possibili a tutela dei lavoratori e per chiarire l’impatto che avrebbe sul carcere di Lanciano l’apertura di una nuova sezione detentiva (annunciata solo pochi giorni fa) che, secondo la UIL-PA P.P andrebbe a demolire completamente il già precario equilibrio
lavorativo nel carcere di Villa Stanazzo.