Chieti, fermato il truffatore delle anziane: era un insospettabile…

Chieti Scalo, un 47enne laureato, autore di truffe agli anziani, è stato arrestato in flagranza da un carabiniere. Usava la tecnica del “finto nipote”

Ha una laurea in giurisprudenza in tasca, un titolo che dovrebbe aprire le porte della giustizia, e invece la usava per infilarsi nelle case delle anziane, derubandole senza pietà. Un identikit sorprendente, quello dell’ultimo truffatore finito nella rete dei Carabinieri della sezione operativa della compagnia di Chieti. Lo hanno beccato con le banconote ancora tra le mani, in una scena degna di un film.

Anziana al telefono
Chieti, fermato il truffatore delle anziane: era un insospettabile… – Abruzzo.cityrumors.it

La vittima, un’anziana di 86 anni residente a Chieti Scalo, era stata terrorizzata dal consolidato, spregevole inganno del “finto nipote”. La tecnica è sempre la stessa: “La mamma è stata fermata in caserma dai carabinieri perché non ha pagato delle multe: bisogna saldare subito per liberarla. Consegna il denaro a un mio amico“.

Ma questa volta, il “falso amico” ha trovato sulla sua strada i Carabinieri, quelli veri. Si chiama Paolo Chiorazzi, ha 47 anni, è di Pomigliano d’Arco (Napoli) e, come detto, è un dottore in Legge. Le manette sono scattate a pochi giorni dall’arresto di un’altra coppia di impostori, sempre di origini napoletane, smascherata dai Carabinieri di Miglianico dopo un analogo raid a Rosciano. Le truffe agli anziani sono un’emergenza costante nel Chietino, con denunce in aumento e le forze dell’ordine in prima linea.

La ricostruzione dell’arresto

Sabato mattina, l’ottantaseienne riceve una chiamata sul telefono fisso: un uomo si spaccia per il nipote, chiedendo denaro con la solita scusa della multa da saldare. L’anziana, nel panico più totale, segue alla lettera le istruzioni. Il “telefonista” – un complice che agiva a distanza – fornisce nel frattempo indicazioni precise a un altro uomo per raggiungere il palazzo della vittima.

Carabinieri
La ricostruzione dell’arresto – Abruzzo.cityrumors.it

Ed è proprio in quel frangente che entra in scena l’eroe: un carabiniere, che si trovava nello stabile per un’altra indagine, sente il truffatore parlare al telefono con il complice, poi identificato in Chiorazzi. Comprende immediatamente l’inganno, il diabolico piano che si sta sviluppando sotto i suoi occhi.

Il militare segue il sospettato e assiste al momento esatto in cui quest’ultimo entra nell’appartamento della pensionata. Lo sorprende con le banconote tra le mani, ben 950 euro. Chiorazzi è ormai in trappola, tenta di divincolarsi, ma viene immobilizzato. Il quarantasettenne, accusato di truffa aggravata e violazione di domicilio, su disposizione del pubblico ministero Giancarlo Ciani, finisce in cella di sicurezza.

Le indicazioni via chat

Dal successivo racconto dell’anziana, emerge un altro, agghiacciante, dettaglio: poco prima, aveva ricevuto ulteriori chiamate dal finto nipote, che le aveva fatto presente come quei 950 euro non fossero sufficienti per liberare la madre. La pensionata aveva già raccolto un’ingente somma di denaro, riponendola in una borsetta pronta per essere consegnata allo sconosciuto. Ma il tempestivo intervento del carabiniere ha evitato un danno economico ben maggiore e, soprattutto, ha bloccato un truffatore che, con molta probabilità, era pronto a colpire ancora.

Tribunale
Le indicazioni via chat – Abruzzo.cityrumors.it

Un’analisi immediata del cellulare dell’arrestato ha svelato la trama: un complice guidava Chiorazzi passo dopo passo, inviandogli indicazioni via WhatsApp, con tanto di fotografie del palazzo della vittima ottenute tramite Google Maps. Un sistema sofisticato, smascherato da un’intuizione.

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Ieri mattina, in tribunale, il giudice Enrico Colagreco ha convalidato l’arresto, ritenendo evidenti i gravi indizi di colpevolezza. L’indagato, difeso dall’avvocato Alessandra Paolini, ha respinto gli addebiti. Per contenere il pericolo di reiterazione del reato, il giudice ha ritenuto sufficiente applicare la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il pm d’aula Simonetta Aleo aveva chiesto gli arresti domiciliari.

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