Centinaia di pazienti rischiano di non ricevere più farmaci nella casa di riposo: non ci sono soldi. Cosa sta accadendo a Chieti

Ben 104 pazienti dell’’istituto San Giovanni Battista rischiano di rimanere senza cure essenziali. Pesa il pignoramento da oltre 3 milioni di euro.

Vi sono persone più fragili e cagionevoli, che meritano un adeguato sostegno, sia questo statale o privato. Ma che succede se, per un problema burocratico, ad andarci di mezzo sono proprio i fragili, gli ultimi e tutti quelli che dovrebbero essere addetti a erogare quei servizi essenziali. Si crea una situazione come quella dell’’istituto San Giovanni Battista di Chieti.

ALLARME ANZIANI
ALLARME ANZIANI abruzzo.cityrumors.it

Proprio in questi giorni infatti, l‘Istituto sta attraversando una situazione che ha più livelli di criticità, che potrebbero comportare problemi sia al personale che potrebbe ritrovarsi senza alcuno stipendio, sia ai pazienti attualmente in cura presso l’istituto, che rischiano di vedersi negati alcuni servizi essenziali, tra cui cure e medicine necessarie. Si cerca la mediazione col prefetto ma a pesare è un pignoramento di più di 3 milioni di euro. 

Pignoramento, i fatti

Cosa succede agli istituti riuniti di assistenza San Giovanni Battista di Chieti? Questa la domanda che affligge i dipendenti dell’istituto e i pazienti. Mentre i primi, ben 100 dipendenti, già da più di un mese sono rimasti senza stipendio, i secondi, ben 104 pazienti, rischiano di rimanere senza i farmaci necessari per le cure essenziali. Gli Istituti sono gestiti dall’’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) 1 della provincia di Chieti.

Non ci sono più farmaci
Non ci sono più farmaci abruzzo.cityrumors.it

A denunciare la situazione sono le sigle sindacali Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Fials, unitamente alla Rsu, della Asp 1. Il problema pare essere un pignoramento di più di 3 milioni di euro. L’atto di pignoramento era stato ricevuto dall’Asp il 9 gennaio scorso, inviato da una cooperativa che aveva una forte esposizione debitoria, lievitata negli anni fino a un picco di 5 milioni di euro.

Dopo il ricorso dell’Asp per sbloccare conti correnti e pagamenti e un’udienza anticipata prima da aprile a marzo, nella speranza di portarla a febbraio, il pignoramento ha comunque avuto i suoi effetti. Il blocco dei conti correnti infatti, ha comportato disagi sia per gli operatori socio sanitari che per i pazienti. Il presidente dell’Asp 1, Ezio Tilli, ha spiegato che:”Se non si sblocca la situazione siamo nel paradosso di avere risorse importanti depositate e somme importanti da incassare però abbiamo l’impossibilità di utilizzarle”.

Secondo le sigle sindacali però, il problema viene da lontano. Come ricorda Gabriele Pasqualone della Fials:”si è aggravato ulteriormente con il passare dei mesi. Siamo in un punto di non ritorno, in cui abbiamo sentito solo promesse sia da centrodestra che centrosinistra” e ipotizzando una soluzione ha detto:”Una soluzione potrebbe essere un finanziamento straordinario della Regione o un adeguamento delle rate che sono ferme dall’inizio del 2000″.

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