Carenze al Pronto Soccorso. Pazienti preoccupati per gli ultimi episodi di violenza

Anche il Pronto Soccorso di Chieti è al collasso e, a causa dei tanti accessi degli ultimi giorni, più volte si è sfiorata la rissa. La denuncia di un paziente. 

Che la sanità pubblica non navighi tra le acque più limpide, è sotto gli occhi di chiunque si ritrovi, malauguratamente, ad aver a che fare con le strutture sanitarie pubbliche sul territorio. Tali problemi si traducono in continui scarica barile, in cui nessuno ha realmente colpe e a rimetterci non sono soltanto i pazienti ma anche molti medici, che si ritrovano a lavorare in situazioni disastrose. 

Pronto Soccorso al collasso
Pronto Soccorso al collasso abruzzo.cityrumors.it

Non passa giorno senza che un Pronto Soccorso non manifesti la sua inadeguatezza: a causa della mancanza di medici, i tempi d’attesa si prolungano di molti rispetto alle tempistiche stabilite per legge; ciò si traduce nel malcontento dei pazienti e in una pressione, sempre crescente per i pochi medici che si ritrovano a operare in condizioni estremamente precarie, senza un attimo di pausa.

L’episodio di Chieti

Il 2024 è iniziato con una notizia negativa dopo l’altra, per quanto riguarda la gestione territoriale della sanità pubblica, i cui presidi si ritrovano a condividere sempre più le stesse problematiche, da nord a sud senza eccessive distinzioni. Un Pronto Soccorso dietro l’altro arriva a un vero e proprio collasso, in una di quelle situazioni in cui il numero di pazienti diventa ingestibile dall’esiguo numero di medici presenti.

Si sfiora la rissa
Si sfiora la rissa abruzzo.cityrumors.it

A far discutere negli ultimi giorni, è la testimonianza diretta di un paziente che si è trovato ad assistere a situazioni incresciose presso il Pronto Soccorso di Chieti. L’uomo ha raccontato la sua storia, descrivendo con minuzia le problematiche logistiche davanti a cui si è ritrovato, esordendo con:”Ho avuto la sfortuna di essere ricoverato al pronto soccorso di Chieti, reparto collassato”.

Continua con la doverosa precisazione:“avete capito bene, ‘reparto’, perché una struttura che può ospitare massimo 10 posti letto, l’altro ieri aveva 90 ospiti” e parlando della disposizione dei pazienti nella struttura, precisa che venivano ospitati “in tutte le stanze, uffici, corridoi, negli studi. Dappertutto”. Ciò ha creato un ingorgo che è degenerato in poco tempo.

L’uomo ha dichiarato:”sono entrati altri pazienti invitati a tornare il giorno seguente: ciò ha provocato offese e minacce. E nella notte un arzillo signore ha minacciato col bastone il dottore di turno che cercava di giustificare la situazione”. Come precisa l’uomo però:”Se ci sono 90 ingressi e l’intero ospedale ha messo a disposizione solo 4 posti (2 al reparto covid e 2 alla medicina) siamo dentro a una guerra tra poveri dove tutti hanno ragione”.

 

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