Tantissimi sono stati i pescatori sportivi controllati dal servizio di vigilanza ittica e ambientale della federazione sportiva, non tutti rispettosi del regolamento e del posto occupato, in base al regolamento per la pratica del carpfishing e al decreto di giunta regionale 98 del 2018.
Non sono mancati episodi di violazione della la regola no-kill, ovvero del rilascio dopo la cattura del pesce, tale da far parlare di “una mattanza di pesci catturati e non liberati”. “Tra questi”, riporta su Facebook l’Arci Pesca Abruzzo, “quattro pescatori comunitari di origine rumena, che oltre a catturare la fauna ittica e a trattenerla in un sacco di nylon posto in acqua, hanno anche organizzato un barbecue di pesci da mangiare sul posto”.
Al termine dei controlli, gli agenti hanno provveduto a redigere ai trasgressori 12 verbali, per un importo pari a 4.900 euro