Chieti. Sarà al più presto sollecitato l’avvio dei lavori di messa in sicurezza della chiesa di San Francesco d’Assisi in Corso Marrucino, chiusa al culto per i danni subito il 6 aprile 2009 per il terremoto con epicentro nell’aquilano, con prospettive meno immediate anche di pieno ripristino.
È l’esito più significativo dell’incontro che giovedì 27 novembre 2014 il Prefetto di Chieti, Fulvio Rocco de Marinis, accogliendo la richiesta della Consulta comunale delle associazioni Cultura, Ambiente e Beni culturali, ha avuto con una delegazione composta da rappresentanti di vari sodalizi cittadini con il coordinatore pro-tempore Mario D’Alessandro, Bianca Maria Finocchi, Paolo Ciammaichella, Valeria Talone, Gianna Basti, Luigi Proietti, Angelo Di Monte, Gregorio Di Luzio e Cinzia Di Vincenzo.
All’incontro ha partecipato anche la dottoressa Candida Calabrese, vice prefetto vicario che da tempo segue la pratica relativa al ripristino e ristrutturazione di una delle chiese più antiche della città (di competenza del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno), che, stando alla leggenda fatta storia, sarebbe stato ideato nel corso di una visita che il Poverello d’Assisi ha fatto in Abruzzo, passando per Chieti e diretto a Guardiagrele per pacificare alcune famiglie in lite all’epoca dell’imperatore Federico II.
La delegazione ha espresso le preoccupazioni dell’opinione pubblica cittadina circa il degrado della chiesa dove oltre alla situazione critica della cupola settecentesca, si aggiunge il pericolo di un crollo di muratura laterale o di un lato della facciata in pietra della sua parte inferiore.
Il Prefetto Fulvio Rocco de Marinis e il vice Prefetto vicario, Candida Calabrese, hanno fornito notizie circa il finanziamento stanziato per gli interventi di messa in sicurezza che ammontano ad Euro 312.000,00 (200.000 messi a disposizione dalla Curia Arcivescovile, 60.000,00 dai Frati Conventuali francescani, 52.000,00 circa da parte della Fondazione). Somma con cui è possibile intervenire per la messa in sicurezza. Sarebbero superabili facilmente alcuni intoppi burocratici a livello di responsabili unici del procedimento, arch. Antonio Garofalo, progettista aquilano e architetto Claudio Finarelli di Chieti, quest’ultimo, peraltro, consapevole della situazione di rischio, s, illustrata in una lettera del 13 novembre 2014 alla Prefettura..
È stato confermato dal Prefetto e dal vice Prefetto vicario, che l’intero progetto di ristrutturazione del luogo di culto francescano, attualmente del tutto inesistente nel capoluogo, con la chiusura delle parrocchie di Mater Domini e del Sacro Cuore, è stato finanziato per 2.230.000,00 euro inseriti nella programmazione generale 2013-2014 (annualità 2010), che attende soltanto un’ulteriore deliberazione del CIPE per essere confermata definitivamente. Sono state fornite assicurazioni che i fondi stanziati non rischiano di andare in perenzione e che in caso di scadenze potranno essere riattivati per le finalità recupero del monumento religioso di Chieti.
La delegazione, nel ringraziare gli esponenti prefettizi per la loro sensibilità ed impegno, hanno confermato il pieno sostegno a nome dei cittadini rappresentati per tutte le future iniziative che saranno intraprese per salvare e salvaguardare la chiesa di san Francesco d’Assisi, patrimonio storico-artistico di Chieti che va tramandato alle future generazioni dopo 775 anni dalla fondazione.