Chieti. Ancora una volta, aule e corridoi dell’università alle prese con piogge interne e allagamenti. Stavolta, però, oltre a venir giù dai soffitti (rotti), l’acqua viene fuori da una fontana spruzzata dai termoconvettori. Matricole bagnate al primo giorno di lezione.
Ci risiamo: un anno fa era stato il plesso di Farmacia, quasi nuovo di zecca, a subire gli effetti distruttivi di un acquazzone; oggi, poco dopo le 13:30, quando il temporale si è abbattuto su Chieti Scalo e sul campus dell’università d’Annunzio, è stata la facoltà di Lettere e Filosofia ad allagarsi. Se 13 mesi fa erano state delle vere e proprie cascate d’acqua a venir giù dalle controsoffittature di varie stanze di Farmacia, in alcuni punti crollate a causa delle violente infiltrazioni di pioggia, oggi il fenomeno naturale da chiamare in causa come metafora è il geiser.
Nei corridoi di Lettere, infatti, in concomitanza con l’acquazzone, dai condizionatori d’aria installati a terra l’acqua ha preso improvvisamente a spruzzare verso l’alto come una fontanella. Mistero dell’idraulica che comunque ha allagato il pavimento del corridoio e di qualche aula, “benedicendo” il primo giorno di lezione delle “matricole”.
A Farmacia, invece, un semplice flash back: laddove il soffitto in cartongesso era già venuto giù 13 mesi orsono, e dove permane lo stesso buco mai riparato, la pioggia “interna” ha bagnato nuovamente i banchi di una sala-lettura. In quell’inizio di anno accademico, il Rettore Di Ilio accusò i vandali per l’allagamento. Adesso, però, la recidività toglie ogni dubbio sulle carenze strutturali dell’ateneo teatino. Insomma, per gli studenti della d’Annunzio, che le tasse le pagano regolarmente, si ripeterà un “anno accademico bagnato, anno accademico sfortunato”.
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