Il bottino dei furti messi a segno dalla banda, che oltre ad agire in Abruzzo, ha colpito anche in Sicilia, nelle Marche e in Molise è stato stimato dai Carabinieri tra i 100 e i 150mila euro.
Il modus operandi era sempre lo stesso: le donne, bene vestite e con modi eleganti nel fare, entravano nella gioielleria presa di mira e chiedevano di visionare alcuni gioielli, mostrandosi interessate all’acquisto. Mentre due di loro distraevano la commessa di turno o l’eventuale proprietaria, la terza, con abilità, si impossessava di tutti i gioielli che fino ad allora avevano visionato riponendoli nella borsa. Subito dopo, con una banale scusa, le tre rom uscivano velocemente dal negozio e, quando la vittima si rendeva conto dell’accaduto, le ladre erano ormai lontane.
Decisivo per la banda è stato però il colpo messo a segno lo scorso 19 ottobre in una gioielleria di Monte Marcone di Atessa. In quella circostanza le donne, dopo essersi impossessate dei preziosi, minacciarono la proprietaria, che le aveva scoperte, facendole intendere che non doveva opporre resistenza perchè erano armate.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Atessa, avviate a seguito della denuncia sporta dalla proprietaria della gioielleria, hanno permesso, in pochi mesi, di identificare i componenti della banda riuscendo a tracciare una mappa ben precisa dei luoghi in cui avevano agito.
Le ladre identificate sono L.L. e P.L., gia’ rinviate a giudizio il 23 marzo, mentre la terza complice, D.M.M., sul conto del quale sono in corso ulteriori accertamenti, è stata prelevata la scorsa mattina nella sua abitazione di Montesilvano a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lanciano. I Carabinieri di Atessa stanno verificando se le tre rom sono le autrici di analoghi fatti avvenuti in alcune gioielleria del nord Italia.