Chieti. Continua anche nel 2013 il progetto dell’ACI che offre 1.000 corsi gratuiti di guida sicura all’anno per tre anni agli stranieri che guidano nel nostro Paese, che diffonderanno in famiglia e nelle comunità nazionali il valore del rispetto del Codice delle Strada.
L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari esteri, dal Ministero della Cooperazione internazionale e integrazione e dal Ministero degli Affari regionali, turismo e sport. Il progetto è sostenuto da SARA Assicurazioni e da ACI Global. Fino ad oggi sono oltre 1.300 gli automobilisti stranieri nominati “Ambasciatori di Sicurezza Stradale”.
“La sicurezza stradale – ha detto il presidente dell’Automobile Club di Chieti, Camillo Tatozzi – non è una questione di razza o di colore della pelle ma un obiettivo che perseguiamo anche con questa iniziativa improntata ai valori dell’accoglienza e dell’integrazione. Questo progetto formativo primo in Europa si occupa della formazione e sicurezza stradale ma ha anche un call center multilingue. Ringrazio il dottor Rozera che ci ha dato la possibilità di organizzare questa iniziativa e di presentarla sul nostro territorio. Questa iniziativa è fonte di grande soddisfazione per noi. Gli stranieri che sono in Italia sono una risorsa che va tutelata e devono essere una chiave di volta per una guida sicura e sostenibile”.
“Devo dire – ha aggiunto il segretario generale ACI, Ascanio Rozera – che questa iniziativa nasce all’improvviso ma su un filone già esistente. L’ACI è stato portatore di tante iniziative sulla sicurezza stradale. Quando siamo arrivati al discorso degli stranieri, ci siamo posti un problema etico. Il fatto che gli stranieri fossero maggiormente coinvolti in incidenti stradali, ci ha fatto riflettere. Questo è un progetto sul quale abbiamo insistito parecchio per due motivi: la maggiore integrazione e lo sviluppo normativo. Il Ministero degli Esteri è stato il primo ad appoggiare questa iniziativa. Abbiamo fatto un lavoro di base diverso da quello che facciamo di solito coinvolgendo le Ambasciate. Molte Ambasciate ci hanno chiesto aiuto sul fatto che molti Paesi non hanno la convertibilità delle patenti straniere. Quando siamo andati sul territorio abbiamo riscontrato che queste comunità erano interessate e anche le autorità. Questa attività formativa è estremamente significativa ed importante, ma non è una semplice scuola guida. Le autorità condividono in pieno questa iniziativa. Abbiamo una buona ambizione che vuole avere una sorta di anteprima sulle altre cosa che vogliamo fare”.
Gli stranieri rischiano il doppio sulle strade del nostro Paese, dove il 6,4% degli automobilisti italiani è coinvolto in un incidente all’anno mentre per gli stranieri la percentuale sale fino al 13,5%. Se argentini, francesi e tedeschi superano di poco la media italiana, tunisini, ucraini, romeni, marocchini e moldavi sono esposti a un pericolo maggiore. I più a rischio sono gli egiziani, i peruviani, gli albanesi e i cinesi. Diversità di abitudini e di comportamenti rappresentano dunque un pericolo per tutta la collettività, con gravi ripercussioni economiche oltre che sociali: gli incidenti stradali nel 2011 hanno causato in Italia 3.860 morti, 292.019 feriti e un danno sociale per oltre 28 miliardi di euro, pari a circa il 2% del PIL. Gli stranieri residenti nel Paese sono 4,75 milioni, di cui 2,6 muniti di patente (1,4 milioni l’hanno conseguita con una scuola guida in Italia). Possiedono più di 2,7 milioni di automobili e oltre 250.000 moto. La sicurezza stradale è quindi un obiettivo da perseguire guardando anche ai conducenti stranieri che per lavoro o per turismo circolano in Italia. In quest’ottica ACI ha lanciato una grande iniziativa, sostenuta da SARA Assicurazioni e ACI Global: un progetto che prevede 1.000 corsi gratuiti di guida sicura l’anno per tre anni e la realizzazione di un call center multilingue per consulenza legale e tecnica sui problemi legati alla mobilità. I corsi si svolgono al centro ACI-SARA di Vallelunga alle porte di Roma, uno dei più moderni e attrezzati in Europa. Il progetto ha preso il via lo scorso anno e fino ad oggi oltre 1.300 automobilisti stranieri sono stati nominati “Ambasciatori di Sicurezza Stradale”. Anche nel 2013 sono previste 18 giornate, ciascuna con 60 “allievi” che raggiungeranno Vallelunga con pullman messi a disposizione dall’organizzazione. I corsi si tengono nei fine settimana e i partecipanti sono selezionati dalle comunità nazionali in modo che ogni gruppo abbia una composizione omogenea, l’Automobile Club di Chieti ha fissato la data del 20 gennaio prossimo per il proprio corso.
“Per la Provincia di Chieti – ha rimarcato l’assessore provinciale, Gianfranca Mancini – questa iniziativa ha una grande valenza perché ormai nel nostro territorio provinciale c’è un gran numero di stranieri che risiede in pianta stabile. La Provincia di Chieti appoggia questa iniziativa attraverso l’Assessorato alle Politiche per l’Immigrazione ed ha un grande coinvolgimento in questo problema affinché si tuteli l’incolumità degli stranieri e dei cittadini”.
“Noi come amministrazione comunale – ha affermato l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieti, Antonio Viola – abbiamo già presentato un progetto sulla sicurezza stradale, un progetto che si occupa principalmente di guida in stato di ebbrezza e di alterazione dovuta ad uso di droghe. Ci teniamo ad iniziare dalle scuole medie – superiori per poi proseguire. Noi come amministrazione comunale vogliamo dare un contributo a questo problema”.
Unica condizione il possesso della patente di guida. Ai corsi assiste sempre un rappresentante della Polizia Stradale. Prevedono una parte teorica e una pratica con guida in condizioni di scarsa aderenza e sul bagnato. E’ possibile chiedere di partecipare anche compilando un modulo sul sito www.aci.it. Superato il corso, i 3.000 stranieri selezionati diventano in questo modo “Ambasciatori di sicurezza stradale” nelle proprie famiglie e nelle rispettive comunità nazionali, impegnandosi a promuovere il rispetto delle regole e, in particolare, l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza (anche posteriori), dei seggiolini omologati per il trasporto dei bambini, degli auricolari e dei sistemi viva-voce per il cellulare e i pericoli della guida sotto l’effetto di alcol e droghe. L’iniziativa ha avuto fin da subito il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Cooperazione Internazionale e Integrazione, e del Ministero degli Affari Regionali, Turismo e Sport, oltre che il sostegno delle ambasciate e di tutti i rappresentanti delle varie comunità nazionali e internazionali. E’ il primo progetto di questo tipo in Europa.
“Questo progetto – ha sottolineato il comandante provinciale della Polizia Stradale Fabio Santone – per noi della Polizia Stradale assume una doppia valenza formativa: bisogna insistere su dei valori, la sicurezza stradale non è un fatto di nazionalità o di colore della pelle. Formare il fruitore della strada, chiunque esso sia, significa formare il fruitore di domani di cui si serve il mondo occidentale”.
Francesco Rapino