I fatti risalgono a nove anni fa. I due, nei cui confronti è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, erano accusati di aver fatto
prestiti di denaro, a persone che versavano in stato di bisogno, per la cui restituzione venivano pretesi interessi dal 10 al al 20% al mese.
Le somme prestate variavano da mille a diecimila euro e in più di un’occasione a fonte del prestito, le vittime dovevo consegnare, a titolo di garanzia, assegni a cambiali.
Quanto all’accusa di estorsione, i due avrebbero si sarebbe rivolti alla vittime con frasi minacciose per indurle a rispettare i termini per la restituzione dei soldi. Minacce che in un caso prospettavano gravi ripercussioni su tutta la famiglia di una della vittime qualora non avesse restituito la somma comprensiva degli interessi.