Chieti, dopo la diffida all’Aca, Di Primio inizia lo sciopero della sete

sindaco_di_primioChieti. Dopo la lettera di diffida inviata ieri alla Aca, e in presenza di un riscontro della richiesta effettuata, questa mattina, alle ore 11.30, il sindaco Umberto Di Primio si è si recato davanti la sede dell’Aca, in via Maestri del Lavoro d’Italia, a Pescara, per protestare contro la dirigenza aziendale e per iniziare uno sciopero della sete che proseguirà fino a quando non saranno accolte le richieste dell’Amministrazione.

Nella diffida, infatti, si chiedeva di provvedere, entro le ore 16 (di ieri), a reimmettere nella rete cittadina almeno 165 l/s-h24, e a non effettuare più, già dalla notte scorsa, la chiusura totale della erogazione di acqua nella parte bassa della città ed in località Brecciarola.

Con il primo cittadino, ha iniziato lo sciopero della fame anche l’assessore Mario Colantonio.

 

Il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio: “Sono con il sindaco Di Primio per la battaglia che sta portando avanti”. L’erogazione idrica a Chieti deve essere assicurata in modo tale da non lasciare che più della metà della città resti completamente senz’acqua, con il rischio potenziale che si determinino emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Siamo tutti consapevoli della carenza idrica che da alcuni anni affligge ampie zone della nostra provincia e dei disagi che ciò provoca in numerosi Comuni. Per quanto riguarda la città Capoluogo, tuttavia, credo che si debba tener conto della presenza di importanti strutture ospedaliere, dei tanti uffici, delle migliaia di presenze, soprattutto studenti universitari che si aggiungono alla popolazione residente, del fabbisogno degli esercizi commerciali. E per questo motivo il flusso idrico non può essere ridotto eccessivamente, fino ad azzerarsi per tutta la notte in alcune zone popolose. Oggi da Chieti parte un appello per il ripristino di una maggiore erogazione idrica che non può e non deve lasciare indifferenti, ai cittadini è dovuta una risposta efficace e tempestiva: sono con il sindaco Umberto Di Primio per la battaglia che sta portando avanti.

 

Alessandro Marzoli, vice presidente del Consiglio Comunale di Chieti (Pd): “Alle parole seguano i fatti”. L’emergenza idrica che sta colpendo in questi giorni Chieti ed in particolare la parte bassa della città è di una gravità assoluta, ma ancor più grave è l’ impotenza che l’ amministrazione comunale sta dimostrando nei confronti di chi ha l’ obbligo di rifornirci d’acqua. Mentre centinaia di famiglie si ritrovano oltre quattordici ore al giorno senz’ acqua in un periodo di caldo ed afa l’ unico rimedio per ora messo in campo da chi ci governa sembra essere quello delle parole: le parole dei comunicati stampa che a raffica, anche contraddicendosi, annunciano sospensioni di erogazione fino a luglio inoltrato, le parole delle auto che informano la cittadinanza e soprattutto le parole del Sindaco che ha scritto l’ ennesima lettera di diffida all’ ACA. Per anni Di Primio e Colantonio, allora all’ opposizione, hanno cavalcato le difficoltà di rifornimenti idrici strumentalizzando ogni sospensione di fornitura, imputando all’ ex Sindaco Ricci la colpa della mancanza di acqua in città. Negli anni passati, con la città assetata, non trovarono niente di meglio che realizzare bottigliette d’ acqua minerale che schernivano Ricci ( e i cittadini ), raffigurando sull’ etichetta il viso dell’ allora Sindaco. Cosa è rimasto di quella veemente protesta ora che si trovano loro alla guida dell’ amministrazione? Potremmo fare lo stesso oggi, con maggiore forza proprio per il loro comportamento passato, ma non è questo che faremo, dal momento che interpretiamo il ruolo di oppositori come cittadini chiamati al servizio della loro comunità. Dal momento che in una città di quasi settantamila abitanti a cui viene tolta acqua per giorni possono verificarsi emergenze sanitarie o di pubblica igiene, alla lettera del Sindaco devono seguire fatti concreti. Se l’ACA non mantiene gli impegni assunti contrattualmente non basta minacciare azioni, ci vuole ben altro che uno sciopero della sete. Bisogna passare ai fatti. Chiediamo pertanto di provvedere a scomputare dalle bollette dei teatini la quota di acqua non erogata alla città e valutare la possibilità di agire per vie legali anche come ente comunale. Se l’ ACA non revoca il provvedimento di sospensione fino al 7 luglio forse è necessario pensare ad una class action da parte dei cittadini utenti, ma l’ Amministrazione Comunale deve essere al loro fianco, in quella che è semplicemente la richiesta di una città maltrattata per troppo tempo. In ogni caso ognuno di noi deve impegnarsi per ottimizzare al massimo il consumo di acqua potabile, bene prezioso che va salvaguardato con ogni accorgimento possibile al fine di evitare inutili sprechi.

 

Giampiero Riccardo (Idv): “Mandare a casa il partito dell’acqua”. Se serve a risolvere i disagi causati dall’emergenza acqua ed evitare interminabili cause in tribunale, ben venga anche un atto plateale come quello dello sciopero della sete; ma ribadisco che se il sindaco Di Primio vuole schierarsi contro un ente politicamente lottizzato come l’ACA, deve avere anche il coraggio di stracciare la tessera del proprio partito. Finchè L’ACA sarà uno strumento nelle mani dei partiti Pd e Pdl, utilizzato come mezzo per regolare una guerra tra bande, i cittadini continueranno a subirne le amare conseguenze. Noi dell’Italia dei Valori da anni, coerentemente alle nostre azioni, siamo gli unici che chiediamo di mandare a casa i soci fondatori del ‘partito dell’acqua’ e sostituirli con manager totalmente indipendenti dalla politica”.

 

Sergio Montanaro, IdeAbruzzo. Ancora una volta si cerca di strumentalizzare a proprio tornaconto un problema serio che riguarda migliaia di persone facendone una questione di lana caprina. Non si può non essere al fianco del Sindaco Di Primio e non lo si può accusare di non stracciare la tessera del proprio partito per ciò che accade all’interno degli enti quali l’ACA e addirittura arrivare ad incolparlo della situazione e del fatto che debba farsi sentire di più. Da che pulpito poi. Ci stupiscono e ci meravigliano le parole di Giampiero Riccardo, di cui abbiamo grande considerazione e di cui ammiriamo la caparbietà e l’impegno politico, ma questa volta, parlando del partito dell’acqua ha preso un abbaglio. Basta che risponda a questa semplice domanda: come votano i bilanci i sindaci che appartengono al suo partito o che vi fanno riferimento nelle assemblee degli enti come l’ACA e nei consorzi? Non ci sembra di vedere questa tanto decantata coerenza e questo tentativo di mandare a casa i soci fondatori del partito dell’acqua. Sicuramente il sindaco Di Primio, e non solo, farà tesoro in futuro di questi avvenimenti. Invitiamo quindi lo stesso Riccardo a sensibilizzare i sindaci del suo schieramento politico e a rendersi parte attiva affinchè si metta fine in questi enti a questo modo di gestire l’interesse pubblico. Questo sin da subito all’interno delle assemblee degli enti che gestiscono i servizi come l’erogazione dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti.

 

In merito al comunicato stampa emanato da IdeAbruzzo sui comportamenti dei presunti Sindaci che hanno nell’IdV il proprio partito di riferimento all’interno dell’Aca, il Coordinatore Regionale Giovani Italia dei Valori Abruzzo Giampiero Riccardo precisa che “illazioni di Sergio Montanaro sono prive di qualsiasi veridicità. Nessun Sindaco vicino all’Italia dei Valori ha mai partecipato ad assemblee ACA e tanto meno potuto votare un bilancio. I neo Sindaci di Montesilvano e Spoltore, appena saranno chiamati a rappresentare i propri comuni, chiederanno un nuovo Cda Aca composto da Manager competenti ed estranei ai partiti. Auspico in futuro maggiore attenzione da parte di IdeAbruzzo, poiché quella che loro intendono chiamare operazione verità non è altro che disinformazione”.

 

Immediata la controreplica di Sergio Montanaro. “Ringraziamo Giampiero Riccardo perché con la sua nota di replica al nostro comunicato stampa sulla questione carenza idrica e le polemiche suscitate ci permette di spiegare ancora meglio la posizione di ideAbruzzo in merito ai tanti carrozzoni, tra cui l’Aca, che sono presenti nella nostra regione.  Per prima cosa nel nostro comunicato è chiaramente scritto che non parliamo solo dell’Aca in quanto quello che non solo Riccardo definisce “il partito dell’acqua“ è ben presente in tutti i carrozzoni politici creati per dispensare favori ed altro. Tra l’altro riteniamo che la definizione partito dell’acqua sia fortemente riduttiva perché questo cosiddetto partito trasversale si occupa e occupa di tutto e di più, ad esempio consorzi rifiuti, consorzi industriali, unioni dei comuni. Come seconda cosa e a titolo di completezza delle informazioni ci preme ricordare che i vari sindaci che siedono nei tanti CDA delle aziende ex-municipalizzate e proprie derivazioni, lo sono in rappresentanza dei Consigli comunali di appartenenza che a loro volta sono la rappresentanza della cittadinanza. Ovvero i sindaci dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini e fare in maniera che tali enti funzionino. Nei vari Consigli comunali vi sono i vari gruppi che a loro volta fanno riferimento anche a partiti politici come quello in cui milita Riccardo. Quindi i singoli Consiglieri o i gruppi consiliari, per specificità di ruolo, dovrebbero vigilare sull’operato del proprio sindaco in seno agli enti nei quali rappresentano il proprio comune. Non ci risulta che nei comuni dove seppur vero che il sindaco non è espressione diretta dell’Idv, ma è da esso sostenuto, si sia posto l’accento sulla questione delle ex-municipalizzate e proprie derivazioni come appunto l’Aca. In conclusione il cosiddetto “partito dell’acqua“, che non solo di acqua si occupa, è molto più vasto e radicato di quel che si possa credere e non risiede solo all’interno dei vari Cda. Si nutre e si alimenta soprattutto di distrazione di molti, e forse troppi Consiglieri comunali, e di parole di troppi politici che da anni parlano ma non affrontano concretamente i problemi che invece toccano in maniera pesante la quotidianità di tutti noi contribuenti. Apprendiamo con viva soddisfazione la dichiarazione conclusiva di Riccardo con cui si manifesta l’impegno dell’Idv a contribuire alla fine di tali enti inutili e dispendiosi. Aspettiamo di poter constatare la messa in atto di tali propositi. Nel contempo ci permettiamo di segnalare a Riccardo alcuni enti carrozzoni in cui sono presenti sindaci Idv: Sasi e Consorzio Rifiuti del Chietino, giusto per parlare di quanto più vicino geograficamente a noi.

 

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