Tortoreto. Gli ammanchi per il 2011, per pagamenti anomali, ammontano a 118 mila euro. Dopo tante congetture e cifre, qualche volta anche incontrollate, ora arrivano i dati ufficiali.
La vicenda Saccuti (l’ex funzionario del Comune di Tortoreto, indagato per peculato), solo per il 2011 ha prodotto, per le casse comunali, una distrazione di fondi pari a 118mila euro. Il dato è emerso mercoledì sera, in consiglio comunale, in occasione dell’approvazione del rendiconto finanziario del 2011. Tra l’avanzo di amministrazione (poco più di un milione di euro, mentre quello di gestione è di poco inferiore ai 340mila euro) figura anche un fondo vincolato: che poi sono le somme che l’ente (attraverso la commissione di inchiesta e l’attività dell’ufficio finanziario) ha sborsato per pagamenti non dovuti e che, ora, dovranno essere recuperati attraverso l’attività del legale. Nella relazione al rendiconto 2011, illustrata dal consigliere delegato Silvio De Santis, l’aspetto legato agli ammanchi è stato quello più importante, oltre ad una serie di numeri e percentuali, che hanno evidenziato che l’ente, nel 2011, ha incassato di più dalle entrate tributarie, ma meno dai trasferimenti dello stato, mentre ha dovuto contenere la spesa corrente e quella per gli investimenti per rispettare il patto di stabilità. La discussione sull’argomento, però, nel corso dell’assise civica, ha preso una piega diversa, con dei toni, in alcuni frangenti anche aspri. Un aspetto, però, a prescindere da quelli che saranno gli sviluppi futuri dell’inchiesta della magistratura sul caso Saccuti, appare sin da ora scontato: il modus operanti (pagamenti ufficialmente regolari, ma contabilmente finiti ad altri destinatari attraverso bonifici online) pare che riguardi anche delle annualità pregresse al 2011. Quale sia l’entità, ancora non è dato a sapersi, ma il dato complessivo è certo, anche perché è emerso durante la discussione in aula. Discussione che è stata “accesa” dall’intervento di Nico Carusi (capogruppo Pd), che non ha lesinato stoccate al sindaco Monti (definito “bugiardo”) e poi toccando vari temi (collegamenti tra manifestazioni, parentele e altro) che hanno prodotto reazioni anche stizzite da parte di Papiri, dell’assessore Richi e dal consigliere De Santis. La replica del sindaco, oltre agli aspetti strettamente tecnici, invece, è stata affidata ad una mail personale (scritta da Carusi il 3 maggio del 2009, ad un mese dalle elezioni), nella quale si profilava l’ipotesi che lo stesso consigliere, poi eletto in minoranza, potesse far parte della squadra di Monti. “Ecco perché Carusi ha tanto livore nei miei confronti”, ha argomentato il sindaco nel leggere la lettera.