Impianto di Casalincontrada, parlano i lavoratori della “Tea”

cooperativa_tea_su_impianto_casalincontradaChieti. I soci lavoratori di “Tea Recupero Imballaggi”, la società cooperativa che si occuperà della gestione dell’impianto progettato a Casalincontrada, hanno incontrato questa mattina gli organi di informazione e le organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese allo scopo di condividere lo stato dell’iter autorizzativo del progetto e confutare ancora una volta la presunta disinformazione che circola intorno all’impianto.

Presenti il presidente della cooperativa “Tea Recupero Imballagi”, Romeo Battistelli; il portavoce della “RSU Burgo”, Giancamillo Marrone, i rappresentanti delle sigle sindacali dei lavoratori Leo Malandra (CISL), Antonio Cardo (UIL), Leonardo Di Gregorio (UGL) e Michele Marchioli (CGIL) e delle imprese; Fabrizio Citriniti di Confindustria, intervenuti a sostegno dei lavoratori e dell’iniziativa. Nel corso dell’incontro è stata resa nota la lettera nella quale i soci lavoratori della cooperativa “Tea” chiedono alla Regione Abruzzo di arrivare in tempi brevissimi al rilascio della non assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale per il nuovo impianto, al fine di consentire la prosecuzione della procedura senza ulteriori ritardi che potrebbero compromettere l’opportunità di lavoro per circa 70 persone previste nell’organico. La cooperativa, infatti, è costituita in massima parte da ex lavoratori “Burgo” che hanno deciso di investire i proventi della loro mobilità nel capitale sociale della stessa cooperativa, impegnandosi a versare la quota prevista pari a 25 mila euro. Tuttavia esiste il rischio concreto che, a partire dal 4 dicembre prossimo (a meno di eventuali ulteriori deroghe), gli ex lavoratori “Burgo” potranno perdere i benefici previsti dalla cassa integrazione. Al momento il progetto per la costruzione dell’impianto per il recupero degli imballaggi è al vaglio dell’apposita Commissione presso la Regione Abruzzo che dovrà esprimersi nei prossimi giorni in uno dei seguenti modi: la “verifica positiva” (che può essere con o senza prescrizioni) e conseguente esclusione del progetto dalla necessità della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA); accertamento della necessità di assoggettamento del progetto alla procedura VIA.

“Non ho molte cose da dire – ha affermato Romeo Battistelli – perchè ormai sono anni che parliamo di questo argomento. Stiamo attuando un controllo serrato ed attento, però si stanno inventando cose che non esistono e questo un po’ dispiace. Noi stiamo qui a fare gli interessi dei lavoratori e della qualità del nostro lavoro. Per il nostro paese è una situazione dovuta a delle leggi europee. Noi non vogliamo eludere niente, abbiamo attuato le procedure previste dalla normativa ed il rispetto attento e scrupoloso che il nostro paese impone. Si parla di trattamenti fantasiosi. L’impianto di Casalincontrada non è un termovalorizzatore. Si utilizzano tutte queste tecnologie che sono nel rispetto delle norme e dell’ambiente. Noi recuperiamo materiale che serve per altre nostre industrie manifatturiere. Una volta realizzato questo impianto, non ci sarà lo spazio per realizzare altro come si dice”.

Francesco Rapino

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