Guardiagrele, il professor Ferro denuncia la situazione dell’ospedale

filippo_maria_ferroGuardiagrele. “Quindici anni di attività e un’esperienza clinica esemplare riconosciuta dal mondo accademico e da quello sanitario sono ora vanificati da decisioni amministrative che hanno sostituito la logica dei numeri alla tutela della salute”. E’ la denuncia fatta questa mattina dal professor Filippo Maria Ferro, primario del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Guardiagrele, nonchè ordinario presso la facoltà di Medicina dell’università “G. D’Annunzio”.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica. L’ospedale è stato praticamente dismesso e il nostro è stato l’unico reparto rimasto a presidio di una struttura fantasma. Ciò rende praticamente impossibile lavorare, dal momento che siamo isolati e privi di punti di riferimento. Persino effettuare un’analisi clinica è diventata un’impresa. L’unica struttura di supporto dovrebbe essere l’ospedale di Colle D’Ara, ma nella realtà dei fatti si tratta di un collegamento inesistente perchè il nosocomio teatino è in una situazione di costante emergenza e ciò rende impossibile l’accoglimento di qualsiasi richiesta”.

Sotto accusa il Piano sanitario che vede nei trenta chilometri che separano la cittadina guardiese dal capoluogo teatino una distanza minima “mentre invece – continua Ferro – si tratta di un percorso impervio a causa delle caratteristiche del territorio e spesso reso ancor più difficoltoso dalle condizioni metereologiche. Tanto più ora, che siamo rimasti privi del servizio navetta. Qualche settimana fa, proprio a causa della neve, siamo rimasti persino senza luce e senza nessuna possibilità di essere raggiunti”.

Il professor Ferro ha precisato che secondo le indicazioni del Piano sanitario, il reparto avrebbe dovuto essere trasferito a Chieti, ma tale decisione non è mai stata applicata. Alla richiesta di chiarimenti su quello che dovrà essere il destino della struttura di Psichiatria, inviata dal primario e controfirmata dal sindaco di Guardiagrele, Salvi, il governatore Chiodi ed il sub commissario Baraldi non hanno dato alcuna risposta.

“Intanto abbiamo i pazienti provenienti da Villa Pini e che avrebbero dovuto essere collocati nelle unità abitative previste dal progetto di reinserimento, che sono stati abbandonati nel nostro reparto. Solo la solidarietà della gente del paese affievolisce il dramma di queste persone abbandonate al loro destino. Finora – ha concluso Ferro – non ho mai voluto denunciare alcunchè, perchè temevo strumentalizzazioni politiche, ma ora siamo arrivati ad un punto di non ritorno e a pagarne le spese sono persone inermi. Il tutto, ancora una volta, a vantaggio dei privati che nel caos dellà sanità pubblica continuano a far crescere i loro profitti”.

Francesco Rapino

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