Alla conferenza stampa erano presenti anche gli assessori Daniele D’Amario e Alessio Monaco ed il capogruppo del Mpa in Consiglio provinciale, Arturo Scopino.
“L’amministrazione provinciale di Chieti” ha detto Petrucci “pur avendo sollecitato a novembre l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione ad un incontro programmatico sul riordino del sistema scolastico provinciale, veniva convocata solo il 17 dicembre, dopo che si era tenuto un tavolo di concertazione alla sola presenza dei dirigenti scolastici. In quell’occasione venivano concordati modi e tempi delle procedure relative al riordino, all’attuazione ed alle nuove offerte formative della nostra provincia. Nonostante il poco tempo a disposizione, la nostra struttura riusciva ad assolvere a tutti gli atti amministrativi necessari con relative deliberazioni e successivo invio alla regione. Ad oggi questo ente ha ricevuto, ufficiosamente, dopo richiesta e sollecito, solo il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale, favorevole su tutte le richieste avanzate, ad eccezione di quella relativa al Liceo Musicale e Coreutico”.
Fin qui la ricostruzione di Petrucci.
“Le altre notizie sono quelle riportate dalla stampa e relative alla conferenza congiunta dell’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione e del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del 16 febbraio scorso, dove veniva comunicata la sospensione del piano di riordino. Tutto questo ha determinato non poca confusione nelle istituzioni scolastiche, tra i genitori e gli studenti, penalizzando l’offerta formativa”.
L’ente provinciale, a questo punto, dice fermamente di “non comprendere, non condividere e quindi di non accettare” le decisioni prese dagli organi regionali, per una serie di motivazioni.
Anzitutto, spiega ancora l’assessore “la nostra provincia era in regola per i tempi e le modalità necessari ad ottenere quanto deliberato. La comunicazione tra enti non può che essere quella istituzionale a mezzo di atti e procedimenti amministrativi formalizzati e che diano tracciabilità e riscontro anche futuro. Sicuramente non a mezzo stampa. Non vi è alcun motivo o ragione giustificabile per essere penalizzato per ritardi e/o inadempienze evidentemente imputabili ad altri soggetti. Anche perché i tempi ristretti sono stati dettati da altri e da noi subiti”.
Restano valide, dunque, secondo la Provincia di Chieti, le procedure da loro svolte, “per le quali si continua a chiedere l’attuazione ai competenti enti, tutto questo perché non possiamo essere penalizzati nei confronti dei nostri cittadini”.
Marina Serra