Con l’arrivo del periodo pasquale, i Carabinieri hanno intensificato le attività di controllo nelle aziende produttrici di prodotti tipici della Pasqua. Ecco cosa hanno trovato.
La Pasqua è quel periodo che, dopo aver smaltito abbondantemente l’atmosfera natalizia, permette di rivivere la magia delle grandi tavolate imbandite, dei parenti che non si vedevano da mesi, degli amici che tornano a casa solo per pochi giorni. Si tratta di giorni, quelli pasquali, pieni di tradizioni anche culinarie, con determinati piatti che vanno dal dolce al salato, che accompagnano l’intensa settimana.
![CONTROLLI SULLE COLOMBE](https://abruzzo.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/03/Pietro-Abruzzo-city-rumors-2024-03-30T171301.677.jpg)
Proprio in questo periodo però, per sopperire alla grande richiesta di alcuni prodotti, si potrebbero presentare delle situazioni nelle quali i produttori di tali prodotti lesinano sul controllo delle condizioni igienico-sanitarie. Per cercare di evitare contaminazioni e prodotti scadenti, entrano in azione di Carabinieri per la Tutela della Salute, intensificando le attività di controllo. L’operazione è stata svolta d’intesa con il Ministero della Salute.
Cosa hanno trovato
Il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, nel periodo di Pasqua, si attiva per riuscire a intercettare quei produttori di cibi tipici della tradizione che, per sopperire alla grande richiesta, finiscono col mancare alcuni accertamenti qualitativi. Due i punti su cui si punta particolarmente: la vigilanza sulle procedure igieniche impiegate e sulla sicurezza degli ingredienti utilizzati, con particolare riferimento ai prodotti dolciari come le Colombe.
![Ecco la verità](https://abruzzo.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/03/Pietro-Abruzzo-city-rumors-2024-03-30T171404.951.jpg)
Ciò che è emerso è stato un quadro non proprio dei migliori, con diversi produttori che sono finiti, per ingenuità o per volontà, con l’essere pizzicati dai Carabinieri che hanno trovato situazioni su cui porre attenzione: sono state rilevate violazioni relative alla carente pulizia degli ambienti di lavorazione e di deposito dei prodotti oltre alla mancata applicazione delle procedure di sicurezza alimentare.
Un altro problema emerso, relativamente ai prodotti utilizzati, è la mancata tracciabilità di questi oltre all’etichettatura irregolare. Nei casi più gravi, sono stati rinvenuti prodotti scaduti e mal custoditi in ambienti molto umidi, esposti non solo agli agenti atmosferici ma anche a insetti e roditori. Sono stati effettuati ben 840 ispezioni in tutta Italia. Di queste, 35 in tutto l’Abruzzo.
Parlando di numeri dunque, ciò che emerge è la presenza di irregolarità accertate presso 324 strutture e aziende, la contestazione di 574 violazioni penali e amministrative, per un ammontare di 425 mila euro, e il sequestro di complessive 2 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 267 mila euro. In alcuni casi, si è sfiorata la truffa: uova e colombe di produzione industriale venivano scartate e vendute come “prodotti artigianali” a prezzi maggiorati.