Sempre più incidenti legati al traffico dei ciclisti: ecco perché è stato deciso di cambiare il codice della strada
Il tema della bicicletta è al centro di un acceso dibattito in tutto il mondo, dove sui forum si discute dell’educazione dei ciclisti per le strade. Nelle “piazze virtuali” e sui social network gli utenti si chiedono spesso se questi siano troppo avventati, troppo lenti o addirittura pericolosi, complici le frequenti violazioni delle regole stradali.
Prendendo nello specifico il caso del Giappone, si tratta del terzo paese al mondo (con circa 80 milioni di biciclette) per numero di veicoli a due ruote, superato solo dalla Cina con 450 milioni e dagli Stati Uniti con 100 milioni. Solo nella capitale, Tokyo, il 16% degli spostamenti quotidiani avviene sulle due ruote, rendendo la bicicletta un mezzo essenziale per i giapponesi.
Una diffusione che ha inevitabilmente portato anche a un aumento degli incidenti che vedono protagonisti i ciclisti. Secondo i dati del 2022, sono stati coinvolti nel 23,3% di tutti gli incidenti stradali nel Paese, per un totale di 69.985 episodi che hanno causato morti o feriti.
Un numero in crescita di 291 casi rispetto al 2021, con quello del 2022 che segna il sesto aumento annuale consecutivo e il tasso più alto mai registrato negli ultimi vent’anni.
La nuova legge
Tokyo ha deciso di correre ai ripari, introducendo un sistema di sanzioni chiamato “biglietto blu”. Questo sostituirà le tradizionali sanzioni penali per le infrazioni meno gravi, introducendo multe immediate. Chi trasgredisce in modo lieve riceverà un biglietto blu, ossia una multa che, se pagata, eviterà l’incriminazione. Se la multa non viene saldata, la violazione verrà trattata in sede penale. Le infrazioni più gravi rimangono comunque escluse da questa misura.
Almeno venti tipi di infrazioni, come la guida in stato di ebbrezza, continueranno a essere punite penalmente. In caso di guida con cellulare alla mano, la sanzione sarà di 600 euro o fino a sei mesi di detenzione.
Saranno inoltre messi a disposizione dei ciclisti alcuni marciapiedi di almeno 3 metri di larghezza, pensati per garantire maggiore sicurezza quando le strade risultano pericolose. Infine, bambini sotto i 13 anni e anziani sopra i 70 potranno pedalare liberamente su tutti i marciapiedi.