Stop Assegno di Inclusione (AdI), per tanti beneficiari sono in arrivo notizie preoccupanti. Vediamo il dettaglio da tenere a mente.
I beneficiari di Assegno di Inclusione (AdI) a partire dal gennaio del prossimo anno dovranno confrontarsi con una novità non certo piacevole. Ma facciamo un passo indietro. L’AdI è la prestazione che insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro sostituisce, in modo parziale, l’ormai abolito Reddito di Cittadinanza. I beneficiari dell’Assegno devono possedere specifici requisiti economici e anagrafici, a partire dall’ISEE familiare massimo di 9.360 euro.
Senza dimenticare poi il rispetto dei vincoli presi con la richiesta e la sottoscrizione del Patto di servizio, che impegna la famiglia alla partecipazione a percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro. L’integrazione al reddito riconosciuta è versata dall’INPS per 18 mesi, con la possibilità del rinnovo per altri 12 mesi (senza limiti ai rinnovi se ancora in possesso delle caratteristiche necessarie). Ma proprio qui si deve prestare attenzione.
Stop AdI, i cambiamenti per le famiglie beneficiarie
Come accennato è possibile rinnovare la domanda con una nuova presentazione, che tuttavia comporta la sospensione per un mese della prestazione. Molte famiglie che hanno fatto richiesta e ottenuto il primo contributo mensile nel gennaio del 2024, raggiungeranno con il prossimo anno le 18 mensilità e solo dopo un mese potranno ricevere un nuovo accredito.
Questo comporta che dal 2025, le famiglie che rinnovano l’AdI, riceveranno l’integrazione al reddito solo per 11 mensilità, proprio per la ricarica in meno prevista dalla norma. Quindi per quanti si trovano nelle condizioni di richiedere un rinnovo della misura è importante considerare che nel corso dell’anno le mensilità coperte saranno solo 11 dal 2025.
Quindi necessario organizzare al meglio la gestione economica e risparmiare per il mese di stop nell’anno. La prima conclusione e sospensione per le famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione, dai primi mesi di quest’anno, è prevista per luglio 2025, con ripresa dei pagamenti ad agosto. Per esempio, chi ha ricevuto il primo pagamento a gennaio 2024, avrà l’ultimo accredito a giugno 2025, sospensione e nuova domanda nel luglio 2025, ripresa accrediti da agosto.
Complessivamente questi beneficiari avranno nel corso del 2025 solo 11 mensilità. Discorso simile per coloro che hanno ricevuto il primo accredito a febbraio 2024, ultimo accredito a luglio 2025, sospensione e nuova domanda ad agosto 2025, ripresa delle ricariche a settembre 2025, anche per queste famiglie 11 mensilità complessive nel corso del 2025.
Questo calcolo si applica a tutti i nuclei familiari beneficiari che devono tenere bene a mente questa circostanza, con la sospensione di un mese dopo l’ultimo accredito e la domanda nello stesso mese, le mensilità con accredito nel corso dell’anno solare si riducono a 11 soltanto.