Il Canone Rai è un argomento che fa sempre discutere, ma per noi italiani c’è una notizia importante: ecco di cosa si tratta.
Tantissimi italiani ogni anno devono sostenere il pagamento del Canone Rai, che per il 2024 però è stato abbassato a 70 euro. Tale riduzione ha portato l’azienda di viale Mazzini a prevedere un incasso dell’83,7%, corrispondente a circa 58.6 euro. Riguardo a ciò emerge una importante notizia per i cittadini italiani, che cambia un po’ il punto di vista su questa tassa.
La Rai si distingue in maniera importante alla redditività industriale: nel 2022 l’ebit margin della Tv pubblica italiana ha segnato un 2,5% (-1,1% sul 2021), davanti all’1,7% della Spagna, mentre Regno Unito e Francia sono in negativo. Il confronto con le realtà è decisamente importante e fa emergere un tema molto interessante: gli italiani pagano un Canone minore rispetto agli altri. Andiamo a vedere quindi qual è la situazione europea rispetto a quella italiana.
Canone Rai più basso in Italia rispetto alle altre realtà europee: il confronto
Per molti può sembrare sorprendente sapere che all’Italia spetta il più basso canone unitario tra i maggiori Paesi presenti in Europa, inferiore anche alla media (0,25 euro al giorno per abbonato contro gli 0,34 medi). Decisamente più onerose la Tv pubblica tedesca con 0,60 euro al giorno e quella britannica con 0,51 euro.
I numeri evidenziati dal sito calcioefinanza.it proseguono mettendo in luce il processo di abolizione del canone. Nel 2022 è stato riscosso solo da 10 Paesi europei, il 37% del totale, mentre l’ultima nazione a dire addio al Canone, nel corso del 2022, è stata la Francia.
Nel 2023 la Rai ha incassato solo 77,8 euro dei 90 da ogni abbonato, un’incidenza che è anche questa volta inferiore alla media europea. Per quest’anno il canone unitario è stato ridotto a 70 euro, di cui l’azienda di viale Mazzini prevede un incasso dell’83,7%. Per bilanciare questo abbassamento, la legge di Bilancio riconoscere alla Concessionaria pubblica, limitatamente al 2024, un contributo in sostanziale compensazione pari a 413 milioni netti.
I cambiamenti che coinvolgono la modalità di fruizione dell’offerta in ottica multi-dispositivi, dovrà per forza di cose riflettersi nella modifica dei presupposti su cui si regge l’obbligatorietà del canone. In Italia infatti si è legati al possesso di un dispositivo televisivo, ma questo tassello dovrà essere cambiato in futuro per non veder emergere delle situazioni non semplici da gestire.