Da qualche anno sono ritornare in voga le cosiddette vacanze di Carnevale: andiamo a vedere dove si sta a casa e in quali giorni
Messo alle spalle il periodo natalizio, per la maggior parte degli studenti è previsto il tour de force fino a Pasqua. Ma non per tutti. Da qualche anno, infatti, il Carnevale è ritornato ad essere protagonista anche a scuola con una breve vacanza che consentirà agli alunni e ai professori di trascorrere qualche giorno a casa. Una tradizione che in passato si era persa, ma negli ultimi tempi alcune regioni hanno decisa di reintrodurla.

Non si tratta di vacanze nazionale, ma l’autonomia regionale sulla scuola ha portato alla decisione in alcune zone d’Italia di chiudere la scuola per consentire di festeggiare il carnevale a casa o magari fuori. Andiamo a vedere dove non si andrà in classe e soprattutto in quali giorni ricordando che in questo 2025 il martedì grasso cade il 4 marzo.
Scuole chiuse a Carnevale: dove e quando
Il carnevale in Italia è iniziato, ma la strada per arrivare al clou è ancora molto lunga. Il martedì grasso è il 4 marzo e quindi ci vuole ancora più di un mese per la chiusura di questo periodo. Ma il conto alla rovescia per molti studenti è iniziato visto che in alcune regioni in quel periodo non si andrà a scuola.
Le vacanze più lunghe sono previste a Bolzano dove la Provincia autonomia ha deciso di far chiudere le scuole dall’1 al 9 marzo. Nello stesso giorno i cancelli non si apriranno in Piemonte fino al 4. Mentre le altre regioni (Basilicata, Campania, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto e Trento) hanno deciso di far partire la pausa da lunedì 3 con il rientro a scuola il 5. Solo in Veneto, Trento e Friuli si è deciso di riaprire direttamente il 6.

In tutte le altre regioni le lezioni sono previste regolarmente. Naturalmente l’autonomia consentirà a ogni singola scuola di poter magari chiudere in quei giorni. Ma si tratta di una decisione individuale e non regionale.
Le vacanze di Carnevale
Le vacanze di Carnevale rappresentano forse la grande novità di questi ultimi anni per quanto riguarda la scuola. Una scelta fatta anche per evitare assenze non giustificate agli alunni. In quei giorni, infatti, erano molti gli studenti (soprattutto quelli delle superiori ndr) a restare a casa e non andare in classe.