Di recente c’è stato un attacco hacker a Poste Italiane, durante il quale sono stati rubati alcuni dati sensibili. Ma quali sono questi dati?
Nell’epoca attuale gli attacchi hacker sono diventati piuttosto comuni, soprattutto dopo la diffusione di internet nel mondo del lavoro e nelle case di miliardi di persone. Nella storia si ricordano tantissimi attacchi digitali distruttivi, alcuni dei quali sono i più grandi di tutti i tempi.
Un esempio è il famoso attacco a Equifax, avvenuto nel 2017. In questa occasione gli hacker hanno attaccato un’agenzia di credito americana, rubando tutti i dati personali di circa 143 milioni di persone: nomi, numeri privati, date di nascita ecc.
Un altro attacco informatico imponente è stato fatto al famoso portale web Yahoo tra il 2013 e il 2014: si tratta di un attacco massiccio che ha rubato i dati personali di circa 3 miliardi di account.
L’attacco hacker a Poste Italiane
Recentemente il famoso gruppo Medusa Locker ha rivendicato l’attacco ai danni di Poste Italiane. Questo gruppo di hacker ha già un lungo curriculum alle spalle, fatto di attacchi informatici a molte aziende ed enti americane. Durante l’ultimo “bombardamento” digitale sono stati in grado di sottrarre molte informazioni personali, come i documenti d’identità e altri dati sensibili.
Per la precisione, i Medusa Locker hanno rubato un numero consistente di dati personali appartenenti ai dipendenti di Poste, e anche alle società che lavorano con Poste Italiane. L’episodio risale al 15 agosto. Tuttavia, il primo che si è accorto del furto è stato Christian Bernieri, colui che si occupa di privacy online.
Quest’ultimo ha dichiarato che fra i tanti dati carpiti dagli hacker vi sono anche le copie di documenti d’identità, la corrispondenza interna, i dati che riguardano l’ufficio del personale, i permessi di lavori e addirittura le sanzioni disciplinari. Inoltre, il gruppo Medusa Locker ha fatto partire un conto alla rovescia sul proprio sito internet, con l’obiettivo di farsi pagare un riscatto di 500.000 dollari, in cambio della restituzione di tutti i dati sensibili. Pertanto, se il riscatto non dovesse essere pagato entro la fine del conto alla rovescia, il gruppo hacker pubblicherà online tutti i dati personali dei dipendenti di Poste Italiane.
Per il momento sembra che tra i documenti sottratti non ci siano quelli dei clienti. Ad ogni modo, l’azienda italiana che si occupa di servizi postali e finanziari ha affermato di aver adottato delle contromisure, per contrastare questi attacchi informatici che stanno diventando sempre più frequenti. In più, sono state pubblicate le caratteristiche dei documenti rubati, affinché tutti i dipendenti possano avere un’idea di cosa hanno carpito gli hacker.