Crea ancora sgomento la notizia dell’uccisione dell’orsa Amarena, in Abruzzo, presa a fucilate da un uomo di 56 anni.
Non dava fastidio, aveva due cuccioli che stava allattando e che hanno invano cercato la mamma per giorni, senza sapere che non si sarebbero mai ricongiunti con la loro mamma Amarena che li amava e li proteggeva. Un altro animale ucciso ingiustamente, un altro orso marsicano che ha perso la vita senza aver dato fastidio a nessuno.
L’uomo che l’ha uccisa si è giustificato dicendo di aver sparato per paura, che non voleva uccidere, ma che ha trovato l’orsa nella sua proprietà e che ha agito d’istinto. Ma il fatto resta: l’orsa Amarena non c’è più, e ora l’uomo rischia da 4 mesi a 2 anni di carcere, perché pur avendo il porto d’armi si è macchiato di un crimine. Quello di aver arrecato la morte a un animale senza nessuna motivazione.
All’Ansa ha rilasciato una dichiarazione anche il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto, il quale ha detto che “l’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell’orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà“.
Quanti orsi sono rimasti in Abruzzo?
Nel frattempo i due cuccioli di Amarena, dopo giorni di ricerche, sono stati ritrovati: si erano nascosti impauriti dagli spari e dalla mancanza della mamma. Ma ora saranno tratti in salvo. Meno male, viene da dire, dal momento che la situazione dell’orso marsicano in Abruzzo è piuttosto difficoltosa e deficitaria. Sono rimasti molto pochi esemplari, circa 50, con una riproduzione delle femmine pari a 3-4 esemplari l’anno.
Per ora la popolazione dell’orso marsicano in Abruzzo si può considerare stabile, nonostante il basso numero di esemplari che sono rimasti, ma visto il numero davvero esiguo di femmine in grado di riprodursi, non è escluso che a breve ci troveremo di fronte a un panorama di popolazione in ribasso. Questo anche considerando che il 72,4% delle morti degli orsi è purtroppo riconducibile all’uomo: incidenti stradali, avvelenamento e uccisione da arma da fuoco sono molto, troppo frequenti.
La gravità dell’uccisione di Amarena, oltre a risiedere in un contesto morale e di cuore, riconduce anche alle conseguenze che la perdita di un’orsa ha sulla crescita della popolazione di orsi: le femmine partoriscono la prima volta non prima di 4-8 anni di età, le cucciolate in media non hanno quasi mai più di 2-3 cuccioli e l’intervallo tra parti successivi è compreso fra 3 e 5 anni. Nell’arco di tempo in cui un cucciolo di femmina raggiunge la maturità sessuale e inizia a riprodursi, una femmina adulta potrebbe avere già prodotto 2 cucciolate e almeno 4 cuccioli. Quindi ogni volta che si perde una femmina non si perde soltanto un orso, ma più di una generazione.