Un’epidemia da Escherichia Coli ha colpito molte persone che hanno provato il nuovo hamburger da McDonald: c’è un morto
Negli Stati Uniti è scoppiata un’epidemia da Escherichia Coli. Si tratta di un batterio causare gastroenterite con disturbi di diversa gravità: crampi addominali, vomito e diarrea. Il Centers for Disease Control (CDC) ha reso noto che tutte le 49 vittime conosciute finora erano state infettate dallo stesso ceppo.
Le stesse di recente avevano mangiato al McDonald e in particolar modo avevano ordinato il Quarter Pounders, una nuova proposta del nuovo fast food. L’area di diffusione dell’E. Coli è quella che riguarda gli stati del Colorado e Nebraska, ma si è allargata anche in altre zone nella parte Occidentale dove hanno segnalato alcune problematiche.
Dieci di queste persone sono state ricoverate in Colorado. Tra queste c’è anche un bambino che ha riportato una grave infezione che ha colpito i vasi sanguigni dei reni. Si registra anche il decesso di un anziano in Colorado, tra le zone più colpite. Una serie di complicazioni che hanno messo in seria difficoltà la nota catena, costretta a rispondere alle lamentele del pubblico, ma anche a intervenire per andare più a fondo nelle cause che hanno portato a questa epidemia. In tal senso, stanno indagando anche le autorità, con McDonald che rischia così di dover rispondere legalmente di quanto accaduto.
Le indagini e la possibile causa
Nel frattempo, i dirigenti hanno provvisto a sospendere temporaneamente le vendite di Quarter Pounders negli stati colpiti. Nei menu, dunque, in Colorado, Kansas, Utah e Wyoming non sarà più disponibile fino a nuove indicazioni. Inoltre, il panino è stato rimosso anche in alcune parti dell’Idaho, Iowa, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New Mexico e Oklahoma.
Stando a quanto fanno sapere da McDonald, la causa dell’epidemia potrebbero essere le cipolle affettate di un certo fornitore, che serve tre centri di distribuzione e che vengono utilizzate nel Quarter Pounder. Motivo per cui, a tutti ristoranti interessati è stato chiesto di rimuovere le cipolle tritate dalle scorte e di non utilizzare più l’ingrediente.
Non vi sono tracce, invece, di questo tipo di epidemia in Europa, così come in tutto il resto del mondo, ma solo negli Stati Uniti. Un problema fortunatamente limitato e che potrebbe essere strettamente legato a una causa interna, come, per l’appunto, la fornitura di cipolle da un distributore non troppo attento alla qualità del materiale.
Ragion per cui serviranno nuove indagini più approfondite per avere conferme intorno alle cause di questa diffusione dell’Escherichia Coli, importanti anche per riuscire ad attribuire la responsabilità.