L’Abruzzo scende in piazza per sostenere l’Ucraina e Medio Oriente. Una giornata che arriva nella data del secondo anniversario del conflitto tra Kiev e Russia.
Sono passati ormai due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina e la luce in fondo al tunnel non si vede. Una situazione simile si vive anche a Gaza e per questo motivo l’Abruzzo ha deciso di scendere in piazza. Un’occasione per confermare la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto e chiedere un immediato cessate il fuoco.
Come confermato da molti esperti, la pace in Ucraina e a Gaza è assolutamente lontana. Ma le richieste da tutto il mondo non smettono di arrivare. E in questo sabato anche diverse città abruzzese scendono in piazza per fare un nuovo appello sul cessate il fuoco.
Le manifestazioni in Abruzzo
Sono diverse le manifestazioni organizzate in Abruzzo dai sindacati e dalle associazioni. Si è partiti alle 10:30 a Pescara con un sit in ricco di bandiere e striscioni. Poi nel pomeriggio la stessa protesta si trasferirà a Chieti (ore 16) in Largo Martiri della Libertà. Si proseguirà due ore dopo a L’Aquila nei pressi di Piazza Margherita.
Allo stesso orario a Sulmona andrà in scena una fiaccolata per chiedere la pace in Ucraina e in Medio Oriente. Una giornata, quindi, che si preannuncia molto importante per i diversi appelli che arriveranno dalla piazza.
Il messaggio che arriva dalle piazze abruzzesi
Le manifestazioni hanno un solo obiettivo: chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e in Medio Oriente. Un traguardo che gli abruzzesi proveranno a raggiungere tramite un messaggio molto chiaro.
“Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la fine della violenza, significa anche affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte. Altrimenti si arriva alla distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del nostro pianeta“, è questo il messaggio con cui le associazioni e i sindacati hanno annunciato queste manifestazioni che riguarderanno le principali città abruzzesi. Da Pescara e Sulmona: centinaia di cittadini pronti a scendere in piazza per chiedere la pace nei Paesi martoriati dai conflitti.