Una strana creatura ha fatto scoppiare il panico in seguito al suo avvistamento in spiaggia: le foto dell'”alieno” sono virali.
La possibilità che nell’universo ci siano forme di vita diverse dalla nostra nel corso degli anni ha affascinato ricercatori e appassionati provenienti da ogni parte del mondo. Di avvistamenti se ne registrano numerosi e, solamente negli scorsi mesi, anche l’Italia è stata interessata da diverse segnalazioni. Ora, ad attirare l’attenzione, è un nuovo e inquietante ritrovamento avvenuto su una spiaggia: le foto condivise sui social si sono diffuse in pochissimo tempo facendo scattare l’allerta.
Il 2024 si è aperto con alcuni avvistamenti di sfere luminose tra Savona e Varazze. Come spiegato dall’Associazione Ricerca Italiana Aliena (Aria) il territorio della Liguria sembra essere “particolarmente interessato” da tali avvenimenti e all’inizio dell’anno è stato riscontrato “un aumento significativo degli avvistamenti tra Albenga e Genova”.
Nei mesi successivi sono giunte segnalazioni dal sud Italia, dove un “oggetto non identificato” è stato individuato mentre attraversava i cieli di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. Episodi come questi non fanno altro che aumentare la curiosità di chi nutre una certa passione e un interesse verso quello che ad oggi continua ad essere un vero e proprio mistero. Di recente, un nuovo “avvistamento” ha fatto parecchio discutere.
Avvistata una creatura “aliena” sulla spiaggia: cosa rivelano le foto
“Non ho mai visto niente del genere” sono state le parole della dottoressa Zoe Doubleday. L’ecologa marina ha commentato la scoperta di Vicki Evans, che sui social ha condiviso una foto scattata sulle coste di Port Elliott (in Australia) in cui è possibile vedere una particolare creatura arenata in spiaggia. Osservando meglio l’immagine, tuttavia, si nota che il misterioso essere altro non è che un vecchio pilone ricoperto da cirripedi.
Questi ultimi sono crostacei marini i quali si nutrono di plancton, che riescono a filtrare dall’acqua portandolo alla bocca. I cirripedi sono in grado di aderire a diversi substrati e solitamente si attaccano ad oggetti galleggianti o rocce, ma anche ad animali come balene o altri artropodi.
Come spiegato dalla dottoressa Doubleday, la “creatura” rinvenuta in spiaggia con ogni probabilità è un pilone proveniente da un molo o “qualche pezzo di infrastruttura marina” rimasta in acqua per diverso tempo, abbastanza da far “crescere un fitto gruppo di cirripedi” – una specie di crostacei che può arrivare anche a 20 anni.