“Domenica la Sevel tornera’ ad utilizzare lo strumento che le permette di recuperare le fermate di maggio: lo fara’ senza contrattare, senza pagare di piu’ e, soprattutto, senza che le persone coinvolte abbiano potuto esprimere la loro volonta’ – si legge nella nota di Labbrozzi – questa situazione e’ stata possibile perche’ gli altri sindacati, Fim e Uilm in testa, hanno cancellato la contrattazione e dato la possibilita’ all’azienda di gestire l’orario di lavoro e tutto quanto collegato ad esso, con la sola incombenza di dover comunicare le proprie scelte”. Il fermo produttivo di maggio, ricorda il segretario Fiom Cgil, “fu deciso e praticato in modo unilaterale dall’azienda per non subire assenze derivanti da probabili impegni nei seggi elettorali, comunque non quantificabili preventivamente”.
La Fiom si dichiara contraria al recupero produttivo, non solo a parole, conclude Labbrozzi: “non ci limiteremo ad esprimerla soltanto, ma vogliamo manifestarla dichiarando uno sciopero per ricostituire condizioni di confronto democratico su queste questioni”.