L’indagine è iniziata nel mese di marzo: l’arresto e il trasferimento in carcere, disposto dal gip Marina Valente che ha accolto la richiesta del pm Ruggero Dicuonzo, è solo l’ultimo provvedimento in ordine di tempo e gravità emesso dagli organi giudiziari nei confronti dell’uomo, “in considerazione del suo ostinato atteggiamento persecutorio nei confronti della moglie”, come si legge in una nota del commissariato.
Negli ultimi mesi, infatti, a seguito della decisione della donna di interrompere la convivenza familiare, i rapporti coniugali si sono ulteriormente esacerbati con atteggiamenti lesivi da parte dell’uomo nei confronti della moglie “costituiti da pedinamenti, maltrattamenti e continue aggressioni verbali e fisiche anche in luoghi pubblici ed alla presenza dei figli minori”.
Non solo. In più occasioni l’uomo avrebbe danneggiato e imbrattato gli indumenti della moglie, tanto da indurla a richiedere prima un provvedimento di protezione emesso dal Tribunale di Lanciano con il quale all’uomo veniva imposto di non avvicinarsi alla coniuge e successivamente il divieto di comunicare con lei e di avvicinarsi ai luoghi frequentati da lei.
“Nei giorni successivi alla notifica del provvedimento, l’arrestato, incurante delle misure imposte e dei limiti e divieti a cui doveva attenersi – prosegue la nota – si presentava reiteratamente nei luoghi frequentati dalla moglie esprimendo giudizi gravemente lesivi della dignità della stessa, costringendola a cambiare i propri programmi, pur di allontanarsi dal marito”.