Al centro della discussione la nuova codifica, introdotta con l’ultimo atto aziendale, della Senologia, denominata “Programma”, una scelta che nelle ultime settimane ha provocato una levata di scudi da parte delle associazioni femminili, allarmate dalle possibili conseguenze della trasformazione sull’attività assistenziale.
“Non ci sto a passare per colui che sta affossando la Senologia, perché non corrisponde al vero – ha esordito il manager – quella di adottare il Programma è stata in realtà un’azione di salvaguardia nei confronti di un’attività sulla quale l’Azienda sta effettuando investimenti importanti in termini di tecnologie, risorse umane e organizzazione. E’ la strada che permette di aggirare il problema dei tagli imposti al numero delle strutture semplici e complesse dagli strumenti di programmazione regionale, che finora nella nostra Asl ha determinato la cancellazione di 200 unità operative e un esubero di 20 primari, vincitori di concorso e alla guida di altrettanti reparti. Proprio in considerazione dell’indubbia valenza della Senologia di Ortona, che svolge un ruolo di primo piano nell’offerta aziendale e regionale in virtù dei numeri e della qualità prodotti, abbiamo scelto una strada che assicurerà nel tempo autonomia operativa e continuità. Allorquando per limiti di età verrà meno la guida di Cianchetti, infatti, lui stesso avrà la possibilità di designare il suo successore proprio in virtù delle caratteristiche organizzative specifiche del Programma. Aggiungo che questa modalità identifica e marca con chiarezza una specializzazione, quale è la senologia, nell’ambito di una disciplina che è la chirurgia generale, ed è questo l’aspetto che ci interessa, perché finora a Ortona esisteva solo una chirurgia a indirizzo senologico. Vogliamo invece identificare e far sviluppare questa attività con una caratterizzazione precisa”.
“Non sono mancati, nel corso dell’incontro, scambi vivaci con lo stesso Cianchetti e le rappresentanti delle associazioni – dice in una nota Maurizio Acerbo, consigliere regionale Prc -Sinistra Europea – che hanno accolto i chiarimenti del manager con diffidenza, nella convinzione che la modifica della denominazione produca effetti penalizzanti per il futuro dell’attività senologica. ‘Le donne non hanno nulla da temere sotto il profilo assistenziale, ha ripetuto Zavattaro più volte, perché la loro salute è tutelata oggi più che mai, anche in termini di prevenzione, perché non dobbiamo dimenticare che sul fronte del tumore al seno la prevenzione, la presa in carico e la gestione del dopo sono importanti quanto la cura. Siamo stati i primi in questa regione a riattivare lo screening senologico, che ha permesso di sottoporre a mammografia circa 2.000 donne, con diagnosi precoce di 25 tumori maligni. Stiamo lavorando per un’azione di contrasto complessiva del cancro alla mammella, che vede nella chirurgia uno snodo importante, intorno al quale sviluppare un’assistenza più articolata, avanzata e di qualità. Un progetto così ambizioso non può nascondere, miseramente, un’idea di declassamento della Senologia di Ortona’. La fortissima mobilitazione delle donne abruzzesi, che ieri hanno consegnato ai capigruppo 14.000 firme, ha imposto a un recalcitrante centrodestra il voto a favore della mia risoluzione contro il declassamento dell’Unita di senologia di Ortona. L’approvazione della mia risoluzione, il cui testo è inequivocabile, è una vittoria delle donne e della sanità pubblica, ma non bisogna considerare chiusa la partita. Gli interventi di Chiodi e Venturoni in diffesa di zavattaro ieri sono stati dei veri voli acrobatici con i quali si è cercato di dimostrare che in realtà il loro manager avrebbe premiato e non declassato l’Unità di senologia di Ortona e che Cianchetti invece che vittima sarebbe un inconsapevole favorito dalla Asl chietina. Invito il centrodestra a smetterla con i giochi di parole che nascondono soltanto una logica politica nel taglio delle unità complesse tesa a salvaguardare i propri protetti a danno dei medici che si ritengono politicamente distanti. Trovo anche tardivo e stucchevole il richiamo alla necessità dell’approfondimento in commissione da parte del consigliere Nasuti che ieri chiedeva di rinviare la votazione per fare prima un’audizione con Zavattaro. Faccio notare che Maurizio Acerbo ha chiesto ufficialmente da circa un mese (seduta del 6 novembre) alla Presidente Verì di convocare Zavattaro in quinta commissione per riferire sul declassamento di senologia. Di fronte a una così diffusa preoccupazione delle donne abruzzesi e non solo (in Italia ci sono solo 6 centri come quello di Ortona) una maggioranza seria avrebbe dovuto immediatamente convocare un tavolo per chiarire la situazione”.