Ortona. Inaugurato questa mattina, all’interno del Moro Caffè nel centro storico della città, il primo Alzheimer Caffè in Abruzzo, un servizio nato nel 1997 in Olanda per arginare l’impatto sociale che accompagna la malattia e che poi si è diffuso anche in Italia.
In Abruzzo arriva grazie alla collaborazione e all’integrazione non solo istituzionale ma operativa e gestionale tra l’Ente d’Ambito Sociale n.28 “Ortonese” e il Distretto Sanitario e il Centro di Salute Mentale di Ortona.
“Siamo orgogliosi di essere i primi – sottolinea il sindaco di Ortona, Vincenzo d’Ottavio – a dimostrazione della grande attenzione dell’Eas sulle tematiche più complesse. I dati su questa patologia sono purtroppo in aumento mentre diminuisce l’età degli utenti colpiti, per questo vi è assolutamente necessità di offrire nuovi servizi per supportare le persone coinvolte”.
Un servizio innovativo che offre in un ambiente accogliente ed accessibile un luogo di socializzazione e condivisione sia per il malato che per il familiare al fine di coinvolgerli e di affrontare insieme il difficile percorso. Tra gli obiettivi dell’Alzheimer Caffè vi è sicuramente la volontà di creare un sistema che prepari i familiari alle progressive fasi della malattia, attraverso l’intervento di diversi specialisti che aiuteranno a capire come comportarsi. Il Caffè servirà anche a creare un vero e proprio gruppo di mutuo auto-aiuto attraverso il dialogo e la condivisione dei timori davanti ad un buon caffè. Ma soprattutto il servizio servirà a stigmatizzare la parola “Alzheimer” che troppo spesso porta ad una reale emarginazione del paziente e dei suoi familiari che restano così abbandonati senza possibilità di alleviare il carico di stress. L’attività dell’Alzheimer Caffè si sostanzierà di una serie di incontri informativi, introdotti da un esperto ( medico, psicologo, assistente sociale) in cui si affronteranno i diversi aspetti cognitivi, emotivi e sociali della malattia, seguirà poi un momento conviviale di incontro con musica e caffè e infine si proporrà un dibattito aperto sulle tematiche trattate. Il servizio prevede anche la realizzazione di attività laboratoriali al fine di allenare quelle funzionalità che lentamente vengono intaccate dalla patologia, ci saranno laboratori musicali, di arti figurative, di tessitura, cucito e poesia, i pazienti saranno accompagnati dal servizio di trasporto dell’Eas allo scopo di alleviare il caregiver da ulteriori carichi. Un risultato che arriva dopo un percorso attento e minuzioso, effettuato in team con l’ambulatorio psico-geriatrico del centro di Salute Mentale e del Distretto Sanitario Asl2 di Ortona, sulla demenza e in particolare sull’Alzheimer individuando necessità e aspettative degli utenti affetti dalla patologia e dei loro familiari. In questa ottica è stato attivato anche il servizio di Telesoccorso Alzheimer per i pazienti di grado lieve/moderato segnalati dall’ambulatorio psico geriatrico che vengono dotati di un personal tracker, apparecchio dotato di localizzatore gps, che permette di individuare immediatamente l’utente e di monitorarne i movimenti segnalando l’uscita dal perimetro di sicurezza.