Francavilla al Mare. Il Comune di Francavilla al Mare, con delibera di giunta n. 258 del 5 settembre scorso, introduce una sostanziale novità per calcolare quanto costa alle famiglie il servizio di ristorazione scolastica che, ogni giorno, garantisce il pasto a migliaia di piccoli studenti. Per il servizio mensa, che partirà il 30 settembre prossimo, per la prima volta la tariffa unica sarà sostituita da cinque diverse tariffe a scaglioni per garantire una maggiore equità che tenga conto della condizione economica della famiglia interessata.
“La mancanza della suddivisione delle tariffe in fasce Isee non ha mai consentito di graduare il contributo a carico dei genitori in modo proporzionale alle effettive possibilità economiche della famiglia”. Cosi il sindaco, Antonio Lucani, e l’assessore all’Istruzione, Francesca Buttari, motivano la scelta di cambiare i parametri per la tariffazione. Il nuovo sistema, infatti, oltre a contribuire al progressivo processo di risanamento del bilancio dell’Ente, consentirà di andare incontro alla crescente difficoltà delle famiglie a sostenere il costo del servizio di refezione nei casi, molto frequenti, dei nuclei familiari con redditi bassi e più figli. Il nuovo metodo di calcolo delle tariffe prevede, infatti, una riduzione del 20% per il secondo figlio, del 30% per il terzo figlio e l’esenzione totale per il quarto. L’esenzione totale è prevista anche per i casi di disabilità grave certificata ai sensi della legge 104/92. Il nuovo schema, facilmente comprensibile, è il seguente. Per la fascia di famiglie con un Isee fino a 5 mila euro non cambia nulla: l’importo rimane di 3 euro a pasto. Il secondo scaglione arriva a 10 mila e l’importo previsto è di 3,30 euro. Sale a 3,70 euro per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro e a 4,20 euro fino a 20 mila euro. Sopra questa soglia la cifra è pari al costo del pasto, oggi di 4,80 euro. Per i nuclei familiari in situazioni di grave difficoltà, così come gli scorsi anni ma limitatamente alle disponibilità economiche, è prevista la distribuzione di buoni pasto gratuiti.
“Le esigenze che abbiamo dovuto comporre sono tante, risanamento economico dell’Ente, abbassamenti dei costi, servizi e attenzione alla fasce più deboli – concludono il sindaco e l’assessore Buttari – ma riteniamo di avere raggiunto un buon risultato in uno degli anni più terribili per le amministrazioni locali tra tagli e mancanza di lavoro. Molti Comuni hanno persino sospeso il servizio mensa perché impossibilitati a sostenere i costi. Noi, al contrario, continuiamo a dare massima attenzione alla scuola sia con i servizi sia con l’assistenza costante nella manutenzione delle strutture scolastiche”.