“Le scriventi organizzazioni sindacali intervengono nel merito dell’avvio, sul nostro territorio provinciale negli Enti locali di minori dimensioni,dell’esercizio in forma associata di diversi servizi così come disposto dall’art. 16, commi 1-16, del D.L. 138/2011, art. 14, commi 27-31, del D.L. 78/2010, art. 19 del D.L. n. 95/2012). Vogliamo cioè rappresentare che l’obbligo di gestione associata previsto dalla norma, chiarendo che queste organizzazioni sindacali sono fortemente favorevoli all’associazionismo/unione delle piccole amministrazioni locali, è stato attuato da molti Enti con modalità insostenibili oltre che lontane da ogni forma di logica circa la configurazione delineata dei servizi in questione. Constatiamo cioè che non esiste in realtà un servizio associato ma invece uno spezzettamento facente capo a seconda delle necessità a sindaci diversi con la diretta conseguenza che detto servizio risulta non omogeneo e soprattutto altra cosa da quanto prevede la norma oltre che il buon senso. Inoltre tale modalità penalizza fortemente i dipendenti interessati che sono letteralmente sballottati da un comune all’altro non essendo invece delineata alcuna struttura organizzativa del sevizio in cui operano e sguarniti di strumenti operativi adeguati ai servizi da effettuare. Spiace rilevare quindi che le potenzialità dell’associazionismo vengano disattese per far posto invece ad altre esigenze che appaiono più vicini a logiche di appartenza/vicinanza politica e/o pesonale che di interesse della collettività. In sostanza rileviamo che nella maggioranza dei casi l’avvio di tali convenzioni, oltre che non comprendere la minima traccia di rispetto delle corrette relazioni sindacali per quanto attiene le materie attinenti il personale dipendente e rispetto a cui sarà necessario attivare in altra sede le più opportune iniziative, in concreto ha disatteso quanto le richiamate disposizioni di legge prevedono. Diverse di queste convenzioni non sono in realtà un vero esercizio associato ma un aggiramento della norma in quanto lo stesso, per come delineato dalle richiamate norme, di fatto non esiste. Con gli strumenti sindacali le scriventi hanno già richiamato gli enti al rispetto di dette disposizioni certe che la tutela dei territori, stante anche l’attuale scarsità di risorse, non possa che passare per la difesa dei presidi pubblici esistenti e per una loro congrua organizzazione e gestione.
Diversamente si rischia di sguarnire ulteriormente i nostri territori.
Chiediamo pertanto che per quanto di competenza anche i destinatari in indirizzo possano attivarsi per una azione di sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni locali della nostra Provincia.”