Atma era un campo di olivi sotto i quali la gente che scappava dalla regione di Idlib aveva trovato rifugio. Oggi conta 14.000 rifugiati, 3.600 bambini dei quali 900 neonati. Non ci sono associazioni internazionali. Tutto si basa sul volontariato, su offerte spontanee e incostanti. Le tende sono donazioni, non c’è una cucina da campo solo una piccola tenda adibita a cucina che riesce a provvedere ad un solo pasto caldo al giorno. Non c’è un ospedale, esiste solo una tenda infermeria, non c’è acqua corrente vengono portate cisterne con le quali ogni famiglia riempie la sua tanica, ci sono 4 servizi igenici in tutto il campo. Non c’è energia elettrica. I bambini soffrono per le scarse condizioni igieniche, ci sono casi di scabbia, pidocchi e infezioni intestinali. Atma si trova all’interno della Sira. Sarebbe dovuto essere un “campo di transito” che in realtà è cresciuto e continua a crescere. Il viaggio dei rifugiati si fermava in questo campo fino a quando non veniva loro trovato un altro posto oltre il confine. Oggi, visto anche il grande numero di rifugiati si cerca di controllare gli ingressi e la destinazione dei rifugiati e i campi in Siria sono diventati strutture definitive, senza i mezzi necessari per ospitare rifugiati. L’intervento dovrebbe prevedere diverse fasi. La prima è un intervento d’urgenza che intende far fronte alle esidenze immediate dei bambini. L’inverno in questo momento causa molti disagi soprattutto per l’inadeguatezza delle strutture. Molte famiglie hanno lasciato le loro case portando molto poco con loro. Per sostenere “I bambini di Atma” il Csv di Chieti lancia la campagna “Chieti for Syria” insieme ad alcune Odv del territorio per raccogliere fondi e materiali. “Chieti For Syria”, a cui è stata dedicata una pagina Facebook, prenderà il via domenica 19 maggio all’interno della Festa dei Popoli.