L’attività d’indagine svolta dai militari dell’Arma, coordinati da Rosaria Vecchi della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano, ha permesso di accertare che i due arrestati, con la complicità di un 33enne di San Vito Chietino, denunciato a piede libero per il medesimo reato, nei primi tre mesi del 2013 avevano messo a segno ben 11 furti all’interno di esercizi commerciali della provincia di Chieti, asportando denaro contante da registratori di cassa, macchinette automatiche per caffè, videopoker, slot machine e macchinette per ricariche telefoniche. Il bottino dei furti perpetrati è stato quantificato dai carabinieri in circa 40mila euro.
Il “modus operandi” era ben consolidato: dopo un accurato sopralluogo dell’esercizio pubblico preso di mira, i due fratelli equipaggiati di arnesi da scasso entravano in azione lasciando il loro complice a fare da “palo” per avvertirli della presenza inattesa di altre persone. I tre, infatti, già a metà marzo, erano stati denunciati dai Carabinieri di Lanciano poiché sorpresi, nei pressi di San Vito Chietino, a bordo di un’auto all’interno della quale erano stati rinvenuti strumenti atti allo scasso.
Ieri mattina, quando i Carabinieri hanno bussato alla porta di casa di uno dei due fratelli, a San Vito Chietino, l’uomo, vistosi ormai scoperto, in un momento di sconforto ha ammesso ai militari che lui e i suoi due complici erano gli autori anche di un furto in una abitazione di Fossacesia, avvenuto a metà Febbraio, dove avevano asportato una pistola automatica calibro 6,35 ed un fucile da caccia Winchester calibro 30/30. A seguito di questa spontanea dichiarazione i tre uomini sono stati denunciati anche per furto in abitazione. L’altro fratello è stato invece rintracciato dai carabinieri in Sardegna, nella sua abitazione in provincia di Oristano.