Il robot, consegnato nella giornata di oggi al “Santissima Annunziata”, rappresenta la nuova frontiera in urologia, ginecologia e in chirurgia generale, perché permette di superare i limiti della laparoscopia tradizionale ed estendere l’impiego delle tecniche mininvasive alla numerosa casistica ancora trattata con la chirurgia “a cielo aperto”. Precisione altissima e versatilità sono le principali caratteristiche del robot “Da Vinci Si HD”, grazie a quattro bracci che il chirurgo può azionare da una consolle di comando dotata di uno speciale visore tridimensionale ad alta definizione, con possibilità di ingrandimento fino a dieci volte e una profondità dell’immagine come quella prodotta dall’occhio umano. In sostanza il sistema consente un movimento degli strumenti chirurgici tale da riprodurre tutti i movimenti della mano del professionista, eliminando ogni tipo di tremore e migliorando, quindi, di gran lunga la precisione dei movimenti e delle incisioni. Il robot sarà condiviso da più specialisti della rete chirurgica aziendale, anche se il campo d’elezione resta quello urologico, e in particolare nelle patologie oncologiche.
“Questa tecnologia, la più evoluta al mondo, è in dotazione di pochissimi ospedali in Italia – sottolinea Luigi Schips, direttore dell’Urologia di Vasto – ed è l’unica in Abruzzo, il che colloca la Asl Lanciano Vasto Chieti in una posizione di indiscusso primato sul fronte dell’innovazione. I tagli chirurgici effettuati col robot permettono di salvaguardare tutte le parti del corpo che si trovano a contatto con l’area da operare, quindi grazie a questa caratteristica è possibile effettuare operazioni alla prostata estremamente precise, a tutto vantaggio della parte sana dell’organo, che non viene danneggiata nella sua anatomia e funzionalità. E’ noto, infatti, che in alcuni casi gli interventi alla prostata comportano danni collaterali, responsabili di episodi di incontinenza e impotenza, assai gravosi sotto il profilo psicologico. Ed è sempre la precisione dei movimenti a permettere di effettuare operazioni mini-invasive con modalità single port, quindi con una sola piccola incisione. Questo vale soprattutto per la chirurgia conservativa del rene in caso di tumore, che porterà la nostra équipe tra le poche che utilizzano questa tecnica”.
Schips, che come è noto è riconosciuto in ambito internazionale come grande esperto di chirurgia del rene, documentata anche da numerose pubblicazioni su riviste scientifiche specializzate, sarà uno degli specialisti della rete aziendale a lavorare sul robot. Di tutta evidenza, quindi, i vantaggi per i pazienti, che subiscono un trauma chirurgico più leggero, e quindi soffrono meno e possono tornare più velocemente alle normali attività.
“La riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza nelle diverse specialistiche che utilizzeranno il robot sicuramente produce effetti positivi anche sotto il profilo gestionale – aggiunge il Direttore Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Francesco Zavattaro – perché comporta un abbattimento dei costi che va a bilanciare quello sostenuto per l’acquisto della tecnologia. Ma il punto non è quello dei soldi spesi, e dei 2,2 milioni di euro attinti dai fondi di bilancio: mi sta a cuore sottolineare, invece, che il robot rappresenta un altro tassello nel programma di innovazione tecnologica portato avanti con grande determinazione da questa Direzione, nella convinzione che la sanità pubblica abbia bisogno di strumenti evoluti e all’avanguardia, oltre che di professionisti qualificati, per offrire risposte adeguate ai nuovi bisogni di salute”.