San Giovanni Teatino. Il Comune di San Giovanni Teatino è ufficialmente “European Town of Sport”: il riconoscimento, concesso dall’ACES (Associazione delle Città Europee dello Sport), è stato consegnato ufficialmente nelle mani del sindaco, Luciano Marinucci e dell’assessore allo Sport, Paolo Cacciagrano, al Parlamento Europeo di Bruxelles, nel corso di una cerimonia in cui sono state nominate altre trenta capitali, città e cittadine di tutto il continente.
San Giovanni Teatino ha ottenuto uno dei punteggi più alti per il 2013, grazie alle sue strutture sportive, al suo programma di attività ed eventi e alla sua organizzazione che vede riuniti in un comitato esecutivo tutte le federazioni sportive e le società che sono presenti sul suo territorio, con un progetto che può contare sul sostegno economico di uno sponsor, un’azienda del territorio, la Food Italia srl di Manoppelo, che si occupa di alimentazione appositamente studiata per l’attività sportiva con la linea di prodotti “Ciao Carb”.
“Il titolo di European Town of Sport – ha spiegato il sindaco Marinucci, intervenendo nella sala della cerimonia davanti ai colleghi ed ai parlamentari europei – è la certificazione del nostro impegno in un settore per noi strategico che ci consentirà di stringere importanti collaborazioni a livello continentale per promuovere il nostro territorio e l’attività sportiva dei nostri ragazzi, dei nostri giovani e di tutta la popolazione. Il titolo non è che una tappa di un lavoro che ora deve proseguire giorno dopo giorno e che sarà studiato e realizzato dal Comitato esecutivo, formato da tutti i rappresentanti delle società sportive cittadine e presieduto da una figura eminente di sportivo del nostro territorio, Eusebio Di Francesco, che stilerà un programma di eventi e di progetti di sostegno allo sport che coinvolgeranno tutte le fasce d’età”.
“In questo contesto – ha aggiunto l’assessore Cacciagrano – abbiamo stretto già due collaborazioni importanti, una con Cardiff, la capitale del Galles, e una con la città spagnola di Alicante, per poter programmare una serie di scambi di esperienze che potrebbero portare ad un evento, a livello giovanile, che possa coinvolgere nel primo caso i nostri piccoli rugbysti e nel secondo caso le nostre scuole”.