A questo proposito significativa, la posizione del presidente nazionale INPS, Antonio Mastrapasqua che, fra pubblici e privati, assomma la ben venticinque incarichi dichiarati che gli fruttano una rendita, dichiarata, di 1 milione 200 mila euro l’anno.
“Riteniamo impossibile – dichiara Silvio Di Primio dell’USB – che al signor Mastrapasqua venga concesso di essere, nello stesso tempo, presidente dell’INPS, vicepresidente di Equitalia (che, tra l’altro, riscuote i crediti per conto dell’INPS), presidente CdA di Equitalia Sud, direttore amministrativo dell’ospedale Israelitico di Roma (privato), presidente CdA di Idea Fimit (collegata al ruolo di presidente INPS) e poi ancora : presidente Telecontact Center; presidente Telenergia; presidente Emsa Servizi; presidente Eur Congressi; presidente Eur spa; presidente Acquarome; presidente Adr Engineering; oresidente Quadrifoglio; presidente Rete Autostrade Mediterranee; presidente Groma; presidente Mediterranea Nautilus spa; sindaco supplente Telecom Italia Media; sindaco effettivo Coni Servizi spa; sindaco effettivo Autostrade per l’Italia; sindaco effettivo Fandango; sindaco effettivo Loquendo; amministratore dlegato Italia Previdenza. A fronte di ciò la USB si è fatta promotrice di una petizione popolare per chiedere l’emanazione di una norma di legge che: Vieti ai vertici di aziende e amministrazioni pubbliche di cumulare incarichi in società private, comprese quelle a partecipazione pubblica; preveda che il manager chiamato a rivestire incarichi in una società privata a partecipazione pubblica non possa avere contemporaneamente incarichi in altre società partecipate a capitale pubblico; stabilisca un tetto invalicabile alla remunerazione complessiva del manager chiamato a rivestire incarichi in una società privata a capitale pubblico”.