Atessa. “Continuano gli episodi di abbandono dei rifiuti in Val di Sangro, dopo il sito preso di mira dagli incivili,sotto il ponte del Sangro,che congiunge Lanciano e Atessa,(ne parlarono anche alcuni giornali locali il mese scorso) noi dell’associazione “noimessidaparte” sollecitati anche da alcuni cittadini siamo andati a vedere”.
Così in una nota Marco Severo, presidente dell’associazione Noimessidaparte, che aggiunge: “Lo spettacolo che ci si presenta è a dir poco impietoso, pattume,pezzi di lastre di eternit,pneumatici,cavi elettrici,materiale e scarti edilizi,materie plastiche,frigoriferi…insomma una discarica a cielo aperto,anzi pardon, sotto il ponte! Eh si perché il ponte funge da “paravento”e da sicurezza di non esser visti, agli incivili che si recano qui e senza remore scaricano e lasciano di tutto. Inoltre la discarica ricade a pochi metri dal percorso trekking che porta alla Lecceta del Sangro,diventando cosi un deterrente per cicloamatori e amanti del trekking.
Ci chiediamo come mai l’amministrazione comunale di Lanciano,o la Provincia non abbiano ancora preso dei rimedi e delle soluzioni per scoraggiare l’incivile?Ma soprattutto perché non si impegnano,a far rimuovere il pattume e al ripristino ambientale dell’area?
Gli attivisti di Noimessidaparte se ne sono andati in giro una settimana per “fratte” alla ricerca di altre aree prese di mira dall’ ignobile pratica e il quadro purtroppo è dei peggiori. Sono decine le aree e i punti presi di mira, oltre a gli abbandoni di qualche sacchetto nelle strade tratturali, vi sono vere e proprie discariche,i più grandi nei comuni di Lanciano,oltre a quello già noto,anche in loc.Cerratina e Atessa nei pressi dello svincolo per la superstrada. Il greto del Sangro è ormai un vero e proprio centro di raccolta per chi la differenziata non la vuole proprio fare e pure per qualche piccola azienda che forse vuole risparmiare sui costi di smaltimento.
Eppure la legge è chiara, il divieto di abbandono di rifiuti è enunciato dall’art. 192 della legge 152/2006 (T.U.A.) secondo cui “l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati ed è altresi’ vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee,e le disposizioni sanzionatorie previste per le violazioni al citato art. 192 sono contenute negli articoli 255, 1° comma (Sanzioni amministrative) e 256, 2° comma (Sanzioni penali) a seconda se l’autore del gesto è un privato cittadino o appartenente a ditta-enti, con sanzioni economiche fino a 1200 euro. Già questo dovrebbe scoraggiare l’incivile!
Inoltre ai sensi del D. Lgs. 152/06, Parte IV, art. 184, comma 2,lettera D, che recita testualmente “ i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua sono rifiuti urbani”.
Pertanto, a fini della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, essi sono a carico del Comune, anche se tra gli stessi sono presenti determinate tipologie di materiali.
Per questi motivi in data odierna abbiamo inoltrato un formale e dettagliato esposto presso i Carabinieri Forestali di Lanciano e per conoscenza inviato anche alle amministrazioni di Lanciano e Atessa.
Chiediamo che vengano rimossi i rifiuti e ripristinate le aree da parte degli enti preposti, inoltre è doveroso che le amministrazioni comunali dei comuni sangrini, insieme alla provincia si attivino per attuare misure che contrastino questa triste piaga,come ad esempio l’installazione di foto trappole nelle aree sensibili ,oltre a maggiore controllo da parte delle polizie municipali e provinciale.
In quanto agli incivili, be’ per loro non ci sono parole, valgono meno del nulla e speriamo che un giorno verranno presi in flagranza…allora saranno dolori!”.