Chieti. Il Consiglio di amministrazione dell’Università ‘D’Annunzio’ di Chieti-Pescara, riunitosi oggi sotto la presidenza del rettore Sergio Caputi, con la sola e motivata astensione di uno degli studenti, ha approvato la proposta di recesso con risoluzione del contratto di lavoro con il direttore generale Filippo Del Vecchio.
Quest’ultimo era stato sospeso a maggio scorso dal decano dell’ateneo nell’attesa che si definisse il procedimento penale che ha portato, il 13 marzo, all’interdizione dai pubblici uffici per 6 mesi decisa dal gip di Chieti nei suoi confronti e nei confronti dell’ex rettore Carmine di Ilio nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Chieti per abuso d’ufficio e falso. La discussione sul caso Del Vecchio in seno al Cda inizialmente ha avuto ad oggetto la proposta di alcuni consiglieri di giungere ad una risoluzione concordata con il Direttore Generale. È stato quindi richiesto un parere legale che ha ritenuto quella proposta non sostenibile, riformulandola nel senso di ottenere le dimissioni immediate e irrevocabili di Del Vecchio da Direttore Generale a fronte della revoca dei provvedimenti adottati dall’Ateneo nei suoi confronti. Ricevuta per le vie brevi la risposta negativa da Del Vecchio, il Consiglio di amministrazione, ha approvato la proposta di recesso con risoluzione del contratto di lavoro.
“Chiudiamo con questo voto unanime, che segue il voto anch’esso unanime espresso dal Senato accademico l’altro ieri, questa vicenda – commenta Caputi -. Ora posso riprendere le attività di progettazione che riguardano il futuro di tutta la D’Annunzio e posso affrontare due altri problemi alquanto urgenti e spinosi rimasti in sospeso: la fondazione e l’università telematica”. Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta di una parziale modifica nella organizzazione degli uffici rispetto alla pianta organica di Ateneo.