Il provvedimento è stato adottato dopo aver accertato uno stravolgimento del sito, classificato a rischio esondazione. Le indagini hanno infatti permesso di ricostruire i passaggi che hanno portato al mutamento dell’area. Più in particolare, sono stati realizzati dei terrapieni di 3 metri di altezza e lunghi circa 100 metri che hanno permesso la costruzione di un enorme piazzale fino a ridosso del’argine destro del fiume. Per tutto questo non sarebbe stata rilasciata nessuna autorizzazione urbanistica.
Non solo. Pare che il materiale utilizzato non sia stato affatto trattato, oltre al fatto che i lavori sarebbero stati realizzati a una distanza non inferiore ai 150 metri dal fiume, dunque in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e di rispetto fluviale.
Questo genere di interventi metterebbe a rischio la zona, in quando eventuali aumenti della portata d’acqua del fiume spingerebbero a trovare vie di uscita forzate che causerebbero notevoli danni.