Chieti. In Svezia, evidentemente, non gradiscono quello che è un costume tipico italiano, ossia le pressioni e le raccomandazioni per un posto di lavoro.
Per questo motivo i vertici di Ikea, multinazionale in procinto di aprire un punto vendita a San Giovanni Teatino, hanno scritto una lettera ad un politico abruzzese, invitandolo a non fare delle segnalazioni di nominativi in vista di assunzioni nel centro commerciale. A rendere nota la cosa è il coordinatore regionale dei giovani dell’Idv, Giampiero Riccardo. “ Non è da escludere” dice Riccardo, “che richiami analoghi siano arrivati anche ad altri politici. Nella lettera i vertici della multinazionale hanno invitato il politico in questione a non intromettersi nell’ambito delle assunzioni, perché la politica aziendale è lontana da logiche di questo tipo”. Per segnalare quanto accaduto, Riccardo si è affidato a Facebook e Twitter. Va detto che l’Ikea di San Giovanni Teatino prevede la creazione di più di 200 posti di lavoro e, al momento, sono circa 30mila le domande inviate da aspiranti lavoratori.
Il commento del sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci. “Sull’Ikea la linea della mia amministrazione è chiara e lineare fin dalla campagna elettorale dell’anno scorso, che ci ha visto poi vincitori: non si possono né si debbono fare pressioni su un’azienda privata nella scelta delle figure professionali di cui avvalersi”. Così il sindaco, Luciano Marinucci, spiega la posizione ufficiale del Comune in merito alle polemiche scaturite dalla notizia di una lettera che un noto esponente politico abruzzese avrebbe ricevuto dall’Ikea in risposta ad una richiesta di raccomandazione. “Fin dalla campagna elettorale dell’anno scorso” ha spiegato il primo cittadino “la mia lista, Progetto Comune, aveva chiesto formalmente alla direzione italiana del colosso svedese di precisare che né la selezione né la formazione dei futuri lavoratori nel punto vendita di San Giovanni Teatino sarebbe stata soggetta a pressioni di alcuna natura. Avevamo avuto ampie rassicurazioni e, una volta eletto sindaco, ho incontrato con trasparenza e correttezza istituzionale i vertici dell’Ikea semplicemente per capire quali atti potessi adottare per rendere spedito l’iter per la realizzazione del punto vendita. Di questo Antonius Reijmers, Ikea Italia Property, me ne ha sempre dato atto, attraverso cordiali e soddisfatte lettere. Da sindaco mi sono sempre augurato che la maggior parte degli assunti sia del territorio, ma ho sempre improntato alla massima correttezza i miei rapporti, e quelli di ciascun membro della mia amministrazione comunale, con i rappresentanti di Ikea, che hanno tutto il diritto di scegliersi, attraverso una rigorosa selezione, i propri collaboratori, in considerazione della rilevanza economica dell’investimento fatto su San Giovanni Teatino. Mi auguro che la lettera di cui tutta la stampa parla non sia mai stata spedita, poiché sarebbe la spia di un modo di procedere della ‘vecchia politica’, che ho sempre rifiutato, sia nelle parole, sia nei fatti. Occorre riformare la politica a partire dalla moralità e dalla linearità degli atti e dei comportamenti, anche a rischio di risultare eccessivamente rigidi o impopolari: penso che gli amministratori locali siano i primi a dover dare un esempio di correttezza ai propri cittadini, superando la vecchia concezione del rapporto tra eletti ed elettori, anche a rischio della propria poltrona”.
Il commento del consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc). “Quelli dell’Ikea sono dei veri ingrati. I politicanti locali gli hanno consentito di spianare una collina e di piazzarsi accanto al casello dell’autostrada realizzando un ecomostro che completa lo scempio urbanistico che caratterizza l’intera area metropolitana. Non sono molto convinto dei metodi meritocratici della ditta svedese e non so se sia vero che rifiuta le segnalazioni dei politicanti. L’area Chieti – Pescara ha la più alta densità di grande distribuzione d’Europa proprio perchè i politici hanno dato mano libera in cambio della gestione delle assunzioni che garantivano sicuri successi elettorali. Il vero scandalo è alla luce del sole e l’IKEA è solo l’ultimo episodio. La politica ha autorizzato un insediamento così impattante dal punto di vista ambientale e socioeconomico (vista la concorrenza che gli svedesi faranno a tutte le imprese del settore) senza nemmeno contrattare che le assunzioni fossero con contratti a tempo indeterminato. Da quel che mi risulta l’Ikea assumerà qualche centinaio di precari. Se davvero vuole dimostrare di essere aliena dalle pratiche clientelari, invece di fare qualunquismo Ikea renda pubblici i nomi di chi fa le raccomandazioni. Chi sono e a quale partito appartengono i politicanti che hanno fatto pressioni? Rifondazione Comunista sicuramente no. Rivendichiamo con orgoglio di aver votato contro quello scempio urbanistico. Fuori i nomi!”.