L’Aquila. “Un documento innovativo, in grado di imprimere una reale e profonda svolta all’organizzazione aziendale, nel sostanziale rispetto delle linee guida che indirizzano la sanità abruzzese”: ha presentato così l’atto aziendale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti il direttore generale, Francesco Zavattaro, nel corso dell’audizione davanti alla V Commissione del Consiglio Regionale, presieduta all’Aquila da Nicoletta Verì.
“Abbiamo progettato un modello organizzativo rispondente alle indicazioni contenute nel piano operativo – ha spiegato il manager – che prevede la rimodulazione delle unità operative entro il 2013, un termine che sarà rispettato. Abbiamo però declinato queste azioni con gradualità, per due ragioni. La prima di natura aziendale, perché per trasferire un progetto dalla carta alla pratica quotidiana è necessario darsi un margine di tempo che permetta alle strutture di assorbire e adattarsi al cambiamento. Senza questa elasticità le riorganizzazioni rischiano di restare una semplice enunciazione. Ma abbiamo tenuto in doverosa considerazione anche il fattore umano, perché dentro strutture e unità operative ci sono uomini e donne che vanno rispettati e tutelati sotto il profilo personale e contrattuale”.
Il riferimento era ai rilievi formulati dagli organismi commissariali sul numero di unità operative complesse previste nell’atto aziendale, che in alcuni casi si discosta dalle linee guida, in particolare sulle 14 indicate come “in scadenza in relazione al termine dell’incarico del titolare”. Nel corso dell’audizione Zavattaro ha ribadito che si è trattato di una scelta che contempera l’esigenza di riassetto con la doverosa tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti, come previsto dalle norme contrattuali sugli incarichi dirigenziali e in materia di relazioni sindacali. La scadenza dei contratti e i pensionamenti dei dirigenti permetteranno comunque una completa riorganizzazione entro la fine del 2013, come fissato dal piano operativo del Sub Commissario. Quanto poi alle unità operative a direzione universitaria il manager ha ricordato che sono ricomprese negli accordi programmatici ancora vigenti tra la Regione Abruzzo e la Facoltà di Medicina dell’Università di Chieti. Perciò un’eventuale rimodulazione può essere prevista solo nell’ambito di un nuovo protocollo d’intesa tra gli organismi interessati, rispetto ai quali la Asl può esercitare un’influenza assai limitata.
“Abbiamo messo in campo un progetto che realmente può rendere la nostra organizzazione più efficiente – ha concluso il direttore generale – che sarebbe un peccato svilire in una sterile diatriba sul numero delle unità operative. Ci sono cuore e rispetto delle regole, e una concreta volontà di migliorare l’assetto della sanità in provincia di Chieti”.