Sono in tanti i genitori preoccupati: “tutti impegnati nel cercare soluzioni contro la chiusura della storica scuola che da 130 anni è presente a Vasto”, commenta uno di loro, “Si tratta di salvaguardare una realtà prestigiosa per la nostra città, che rappresenta, da sempre, un punto di riferimento sul piano pedagogico. Si respira un clima di maggiore fiducia e ottimismo nonostante la consapevolezza del percorso in salita che attende il gruppo di genitori impegnati nella difficile impresa”. La fiducia dei genitori è rinata perché la Congregazione, pur non potendosi permettere di continuare a gestire direttamente la scuola, si è detta aperta all’ascolto delle proposte dei genitori. Nei prossimi giorni è stato annunciato un incontro con suor Flora che ha il compito di vagliare sulle iniziative che saranno intraprese dai genitori.
“Oramai abbiamo capito”, dichiara una delle mamme, “quanto sia stato doloroso per le Suore, che per anni hanno dato tanto amore ai nostri bambini, accettare l’idea che la scuola non possa continuare con una gestione diretta della Congregazione”. L’ idea che sta maturando, in questi giorni, è quella di replicare il progetto di altre scuole cattoliche che sono riuscite ad evitare la chiusura. Ma il gruppo dei genitori è consapevole dell’importanza di avviare un fattivo dialogo con il corpo docente e tutti i collaboratori dell’Istituto. In particolare anche a Vasto si vorrebbe dai vita al progetto della scuola “Figlie della Croce” di Parma. “Abbiamo contattato il responsabile dell’esperienza emiliana”, hanno annunciato alcuni genitori in occasione dell’ultimo incontro di martedì scorso, “che ci ha manifestato la sua piena disponibilità. Al punto che anche le suore di Vasto apprezzando i nostri sforzi, ci hanno messo a disposizione il teatro per le prossime riunioni”.
I genitori a questo punto attendono una massiccia partecipazione di tutti gli interessati già in occasione della prossima riunione di martedì prossimo 2 Agosto. L’invito è rivolto non solo ai genitori dei bambini che già frequentano la scuola, ma anche a chi intenderà servirsi della struttura scolastica.
Daniele Galli