Secondo l’accusa della procura di Lanciano gli imputati avevano falsamente registrato la loro residenza in alcuni comuni frentani per pagare meno i tagliandi assicurativi per le moto, auto e furgoni, risparmiando fino a tre questi dei costi.
Il gup Marina Valente ha fissato al 4 luglio 2017 la data del maxi processo. Dinanzi allo stesso gup un 49/o imputato di Napoli ha patteggiato la pena a otto mesi di reclusione. Il meccanismo truffaldino sarebbe andato avanti dal 2007 al 2014.
Imputati, uomini e donne, falsamente residenti nei comuni della provincia di Chieti (Lanciano, Atessa, Villa Santa Maria, Pizzoferrato, Perano, Bomba, S. Maria Imbaro e la vicina Rionero Sannitico(Isernia), erano invece stabilmente residenti a Giugliano in Campania, Casoria, Napoli(nei quartieri San Carlo, Secondigliano, Arenella e San Ferdinando), quindi a Pomigliano d’Arco, Cercola, Afragola, Caivano, Villaricca, San Giorgio a Cremano, Ercolano.
Semplice e ripetuto il meccanismo truffaldino: gli indagati, spesso complici tra loro, si procuravano falsi certificati di residenza dei comuni frentani scelti, attraverso fotocopie, quindi andavano nelle agenzie assicurative di Atessa a sottoscrivere polizze.
Utilizzate anche fotocopie di carte di circolazione con apposti tagliandi di altrettanti falsi passaggi di proprietà di mezzi.
Nel processo solo tre sono gli abruzzesi, tutti residenti ad Atessa, in veste di sub agente della Milano Assicurazioni e agente e intermediari Carige. Terza compagnia truffata è la Unipol.
In base al capo d’ imputazione, alcune polizze che a Napoli sarebbero costate 6.879 euro in Abruzzo sono state pagate invece 1.962, altre 317 euro al posto di 3.177 o 352 in luogo di 4 mila euro.
L’indagine è stata condotta dalla polizia stradale di Lanciano che ha verificato direttamente in Campania 500 tagliandi assicurativi.