Thailandia, dubbi sull’arresto di Cavatassi. Su Facebook il sostegno degli amici

denis_cavatassi2Tortoreto. “ Denis tieni duro, ti siamo vicini”. “ Ti conosciamo e questa cosa è assurda”. “ E’ impossibile, ti vogliono incastrare”. Sono solo alcuni dei messaggi che da ieri, da quando si è diffusa la notizia dell’arresto, riempiono il profilo Facebook di Denis Cavatassi, 43 anni, il ristoratore di Tortoreto arrestato in Thailandia, perché accusato dalle autorità locali di aver commissionato l’omicidio (avvenuto martedì scorso) del socio Luciano Butti, assieme al quale gestiva l’attività a Phi Phi, in una delle mete turistiche più gettonate del Paese asiatico.

 

Per l’uccisione di Butti, toscano di origine, oltre a Cavatassi (nella foto) sono stati arrestati un socio thailandese e due presunti complici. Il sicario e suo fratello, invece, sono tuttora ricercati dalla polizia locale. In Thailandia è volata, nelle ultime ore, la sorella minore di Denis (che collabora con la Fao), per seguire da vicino l’evolversi della vicenda, che ha generato sconcerto a Tortoreto. Domani, 21 marzo, il ristoratore tortoretano potrebbe uscire su cauzione, anche se tutta la vicenda, che presenta una miriade di lati oscuri, dovrà essere chiarita. Allo stato attuale, infatti, sembra che l’unico indizio in mano alle autorità thailandesi, che hanno arresto Cavatassi, sia la testimonianza del manager di Luciano Butti. Elemento questo tutto da verificare, soprattutto perché il movente sarebbe quello di un cospicuo credito che Cavatassi vantava nei confronti dell’oramai ex socio. A Tortoreto, dove si attendono notizie sulla vicenda, nessuno sembra credere a questa ricostruzione, ma bisognerà attendere il corso degli eventi.

 

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