“La simulazione dell’impatto delle nuove tariffe sui cittadini redatto dai tecnici del commissario straordinario dell’ATO” spiega meglio l’associazione “evidenzierebbe un aumento dell’11% annuo per una famiglia media di 4 persone, che già sarebbe una stangata in un momento di crisi. In realtà l’aumento è maggiore, perchè le associazioni hanno scoperto che questa simulazione è fatta confrontando la tariffa di oggi con quella del piano per il 2010 che, in caso di approvazione, varrà solo per tre giorni, dal 29 al 31 dicembre. Poi, dal primo gennaio 2011, scatterà un ulteriore aumento previsto dal piano per il 2011 (da 1,20 euro mc come Tariffa media per il 2010 a 1,25 euro/mc per il 2011). Quindi il calcolo dell’impatto sulle famiglie doveva tener conto di due aumenti che avverranno nel giro di pochissimi giorni e che, da una prima valutazione delle associazioni, porterà ad un aumento per una famiglia media di circa il 15%”.
La documentazione che sarà all’esame dell’assemblea, elaborata dal Commissario Caputi, segnala le enormi criticità collegate alla gestione pregressa rilevando in particolare enormi scostamenti tra le previsioni del piano d’ambito in vigore con quanto accaduto realmente. “Solo per fare un esempio” continua il WWF, “nel periodo 2003-2009 si sono registrati minori ricavi rispetto a quanto programmato nel Piano d’Ambito per ben 65 milioni di euro, in larga parte dovuti ad un errore di valutazione circa i volumi di acqua da erogare. Per quanto riguarda gli investimenti nella relazione si può leggere “Complessivamente il Gestore ha investito 105.881.397 euro in meno rispetto a quanto previsto dalla pianificazione di Ambito nel periodo 2003-2009.” Infine per quanto riguarda i costi operativi, si segnala un minore esborso rispetto al programmato di circa 6 milioni di euro. Questa approfondita e doverosa verifica del pregresso svolta dal Commissario ha portato a predisporre una proposta di revisione del Piano d’Ambito, sia per quanto riguarda il piano tariffario sia per quanto riguarda gli investimenti. Il tutto per il periodo 2010-2032”.
“Partiamo da un fatto ormai incontrovertibile” dichiara in proposito Renato Di Nicola dell’Abruzzo Social Forum. “Il Piano d’Ambito approvato nel 2003 non è stato rispettato con scostamenti enormi rispetto alla programmazione. Questo ha conseguenze enormi sulla qualità del servizio che hanno i cittadini e sull’ambiente stesso, visto che ci sono stati ben 105 milioni di investimenti in meno. Erano sbagliate in origine le previsioni del Piano? Oppure era corretto e non è stato applicato come si doveva? E’ evidente, però, che qualcuno ha sbagliato. Per porre rimedio non si può però pensare di far pagare ai cittadini e di approvare una profonda revisione del piano d’ambito che decide le sorti del servizio idrico integrato fino al 2032 senza alcuna discussione con la cittadinanza e nei consigli comunali. Intanto bisogna chiarire le responsabilità. Poi bisogna garantire la partecipazione assicurando la trasparenza di tutti gli atti e, soprattutto, ottemperando a quando prevede la normativa comunitaria sulla Valutazione Ambientale Strategica che deve essere espletata per legge quando si devono adottare piani e loro revisioni che hanno conseguenze sull’ambiente. Nella procedura di VAS è prevista la fase della consultazione e partecipazione dei cittadini e l’accesso a tutte le informazioni preventivamente. Lanciamo un appello ai sindaci affinchè non votino gli aumenti approfondendo ulteriormente la documentazione fornita dal Commissario Caputi”.