A mandare su tutte le furie gli ambientalisti le ultime sedute del consiglio comunale dedicate al recepimento delle osservazioni al PRG. Secondo il WWF ad Ortona, una città di 23 mila abitanti, si autorizzerà a costruire per 50 mila. In pratica si prevede una colata di cemento perché “i soldi dell’edilizia sono facili se il territorio è di pregio, un investimento dove si guadagna molto nell’immediato, ma nel futuro prossimo venturo secondo noi, Ortona diventerà – ha spiegato Ines Palena – una città che sempre più dovrà fare i conti con realtà che ti comprano ti irretiscono e ti costringono per un tozzo di pane, all’unico prezzo loro conveniente. Ripari di Giobbe Bardella Acqua Bella sono luoghi in cui il Piano di Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico con la carta di pericolosità indica ampie aree interessate da dissesti generati da scarpate e zone a rischio frana, oltre ad essere delle vere e proprie arche dove gli ultimi brandelli di bellezza e biodiversità della macchia Mediterranea dovevano essere traghettate sino alle generazioni future, ma non sono stati questi i principi adottati, non c’è visione a lungo periodo, ma solo quella di un oggi a consumo di pochi. E’ chiaro che le due riserve, Ripari di Gobbe e L’Acqua Bella, il Parco Nazionale della Costa Teatina non interessano affatto, come non interessano i finanziamenti UE che si indirizzeranno sempre più su progetti di tutela e salvaguardia ambientale”.
Nell’anno della biodiversità il WWF chiede all’amministrazione comunale spiegazioni sul mancato utilizzo di uno strumento moderno e importantissimo per l’integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di piani e programmi quale è la VAS, Valutazione Strategica Ambientale.
“Noi l’avevamo espressamente richiesta nelle osservazioni al PRG” conclude Ines Palena ma a quanto pare non è stata utlizzata dall’amministrazione comunale di Ortona.