Aeroporto d’Abruzzo, esclusione tassisti teatini. Di Primio scrive a Chiodi

aeroportoChieti. Umberto Di Primio scrive a Gianni Chiodi. E lo fa con toni duri, senza troppi giri di parole, in difesa dei suoi concittadini e del loro diritto al lavoro.

Oggetto della lettera, infatti, presunte anomalie e quello che il primo cittadino teatino definisce un “palese abuso da parte dei tassisti di Pescara” relativi al servizio taxi presso l’aeroporto d’Abruzzo.

Già alcuni mesi fa, Di Primo era intervenuto in merito, chiedendo anche agli operatori della sua città venisse garantito il diritto a lavorare presso l’aerostazione. Nulla, però, sembrerebbe essere cambiato se il sindaco continua a parlare anche nella missiva di “omissione di decisione da parte della Regione”.

Stando a quanto sottolineato da Di Primio, a rendere ancora più insostenibile la situazione sarebbe stato il provvedimento adottato dalla direzione aeroportuale con il quale è stata nuovamente sospesa l’ordinanza che consentiva ai titolari di licenza, anche dei capoluoghi di provincia, di effettuare il servizio presso l’aeroporto d’Abruzzo.

“Per le motivazioni sopra esposte” conclude, pertanto, Di Primio “chiedo un intervento rapido e risolutivo, che comporti il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori del settore. Diversamente” promette il sindaco, “al solo fine di tutelare gli interessi della città, mi vedrò costretto a percorrere tutte le strade possibile, non escluse quelle giudiziarie”.

 

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